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CLARA MOSCHINI

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Allarme pasta: il ministro Urso convoca "Mister Prezzi"

Prima riunione per il Garante Benedetto Mineo: sul tavolo il rincaro stellare a +17,5%

L'allarme pasta induce il Governo a prendere le contromisure prima che la situazione degeneri. Preoccupa l’aumento del 17,5% nel prezzo della pasta registrato nel solo mese di marzo rispetto all’anno precedente, in un contesto in cui il costo della materia prima è diminuito. Il prezzo medio della pasta in Italia è attualmente pari a circa 2,13 Euro al chilo, con un aumento medio del +25,3% rispetto all'anno scorso quando i listini erano pari in media a 1,7 Euro al chilo.

Per capire esattamente cosa sta succedendo e quali rimedi mettere in campo, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha dato il via alla convocazione della Commissione di allerta rapida, incaricando il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, già soprannominato “mister prezzi”, a presiedere la prima riunione della Commissione, creata con il Decreto trasparenza convertito in legge dal Parlamento il 10 marzo.

L'incontro è fissato per il prossimo 11 maggio alle 14:30 a Palazzo Piacentini: durante la riunione verranno esaminate le dinamiche variabili dei costi dell’energia e degli altri fattori di produzione che potrebbero aver influenzato l’aumento del prezzo della pasta.

Intanto, sul tema, si muovono anche le associazioni dei consumatori. “Ad aprile abbiamo segnalato al Mimit e a Mister Prezzi alcune anomalie nell’andamento dei prezzi al dettaglio della pasta in Italia -spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, membro della Commissione di allerta rapida e promotore della denuncia sul caro-pasta-. In base al dossier realizzato da Assoutenti, tale prodotto ha subito nell’ultimo anno rincari fortissimi che non sembrano giustificati dalle quotazioni del grano. La pasta è uno dei beni più amati dagli italiani, con un consumo pari a circa 23 kg procapite in un anno, ed è evidente che listini così elevati incidono sulle tasche dei consumatori".

"Se l'anno scorso l’inizio del conflitto in Ucraina aveva provocato una tsunami sui mercati delle materie prime come grano, frumento, mais, oggi la situazione appare diversa, con le quotazioni che, secondo Coldiretti, sono calate del 30% rispetto allo stesso periodo del 2022. Va poi considerato che i prezzi del grano sono omogenei su tutto il territorio nazionale e si attestano attorno ai 38 centesimi di Euro al chilo: non si capisce, quindi, la ragione di differenze dei listini al dettaglio della pasta così elevate tra le varie province".

Assoutenti ha, inoltre, stilato la mappa ufficiale del caro-pasta in Italia: Ancona è la città italiana che vanta il prezzo più alto della pastavisto che, a marzo, il prezzo medio si è attestato a 2,44 Euro al kg. In seconda posizione troviamo Modena (2,41 Euro/kg) seguita da Cagliari (2,4 Euro/kg), Bologna (2,39 Euro/kg) e Genova (2,38 Euro al kg). La città più economica è Cosenza, dove un chilo di pasta costa in media 1,48 Euro, seguita da Palermo e Siracusa (1,5 Euro al kg). Tra la città più costosa e quella meno cara, cioè tra Ancona e Cosenza, la differenza di prezzo è del 64,8%, pari a quasi 1 Euro in più al chilo. 

Confrontando i prezzi attuali anno su anno, dunque con quelli di marzo 2022, si nota che i rincari più pesanti si registrano in diverse province della Toscana: il record spetta a Siena, dove un chilo di pasta sale da una media di 1,37 Euro/al kg dell'anno scorso a 2,17 Euro di oggi, il 58,4% in più. Incrementi superiori al 50% anche a Firenze (52,8%) e Pistoia (51,8%). Ad Alessandria le variazioni annue più contenute (+4,6%), mentre a Sassari e Napoli i prezzi salgono appena del 9,9% in un anno. 

fc - 31268

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