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CLARA MOSCHINI

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Siccità, la Liguria chiede 800 milioni di investimenti

L'elenco dei lavori in un documento della Regione inviato alla Cabina di regia nazionale gestita dal Mit

Ammonta a circa 800 milioni di Euro il valore complessivo degli interventi strutturali per far fronte agli effetti della prolungata siccità nel Paese. L'elenco dei lavori è contenuto nel documento predisposto da Regione Liguria, firmato dal presidente della Regione Giovanni Toti e inviato alla Cabina di regia nazionale istituita dal Governo e gestita dal Mit.

Il documento è frutto del confronto tra Regione Liguria e tutti i portatori di interesse che si occupano in ambito pubblico della gestione delle risorse idriche. In particolare, gli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali che gestiscono la rete idrica sul territorio, hanno presentato progetti per oltre 735 milioni di Euro in relazione ad opere strutturali in fase avanzata di progettazione. Per quanto riguarda le risorse cubate dagli Ato delle quattro province, circa 360 milioni di Euro riguardano l’imperiese, 280 milioni di Euro l’area genovese, 57 milioni l’Ato spezzino e 27 milioni di Euro i due Ato che fanno capo alla Provincia di Savona. 

“Abbiamo lavorato per rispettare la scadenza odierna indicata dal Mit, presentando un importante pacchetto complessivo di interventi strutturali che valgono circa 800 milioni di Euro -spiega il governatore ligure-. Di queste opere, la parte più consistente, per oltre 735 milioni di Euro riguarda progettualità predisposte dalle province e dalla Città Metropolitana a cui fa capo la gestione del servizio idrico integrato attraverso gli Ambiti territoriali di competenza. A queste si aggiungono altre richieste di intervento a prevalente interesse pubblico presentate principalmente da consorzi agricoli e comuni salvaguardati, ovvero fuori dagli Ambiti, con gestione diretta degli acquedotti". 

"In parallelo -prosegue Toti- per far fronte, invece, agli effetti della siccità nell’immediato e soprattutto in vista della stagione estiva, Regione Liguria ha già presentato al Dipartimento nazionale di Protezione civile un piano da oltre 58 milioni di Euro di interventi straordinari, emergenziali, di cui attendiamo l’approvazione per partire quanto prima con i cantieri. L’insieme di questi due elementi, emergenziale e strutturale, compone la strategia idrica regionale con la quale affronteremo non solo i prossimi mesi ma anche i prossimi anni”.

“Quelle che presentiamo al Commissario nazionale e che discuteremo nelle prossime settimane sono opere strutturali, come, ad esempio, la costruzione di nuovi invasi, nuove tubazioni in sostituzione di quelle esistenti per migliorare l’efficienza delle rete, individuazione di nuove fonti di prelievo, dissalatori -sottolinea Giacomo Giampedrone, assessore al Ciclo delle acque e alla Protezione Civile-. Un capitolo importante è anche quello della semplificazione delle procedure per il riutilizzo delle acque reflue urbana, un tema che in Liguria abbiamo già affrontato: a gennaio, in anticipo rispetto alla normativa nazionale, sono stati infatti approvati i criteri per usare quest’acqua, opportunamente trattata, per l’irrigazione di aree verdi pubbliche, il lavaggio delle strade, la pulizia dei cassonetti dei rifiuti e l’uso industriale, il tutto in un’ottica di risparmio idrico”.

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