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CLARA MOSCHINI

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La Russia spinge sull'export di carne di pollame

Le previsioni sono di un +3% rispetto al 2022 nonostante i problemi con la filiera

Nonostante la guerra, o forse proprio a causa di essa, il settore avicolo russo fissa ambiziosi obiettivi per l'esportazione di carne di pollame. La Russia prevede che quest'anno la produzione di carne di pollame raggiungerà 5,38 milioni di tonnellate: entro il 2025, si prevede un ulteriore aumento a 5,62 tonnellate. il volume totale delle esportazioni di pollame potrebbe raggiungere 350.000 tonnellate nel 2023, un aumento del 3% rispetto al 2022. 

Nel 2021, circa l'11% delle esportazioni era costituito da carcasse di pollame e il 18% da carne disossata: negli ultimi anni, la percentuale di carne disossata è aumentata, mentre i volatili interi sono diminuiti. Per questo la Russia punta decisa all'incremento dell'export anche se, dopo che i fornitori internazionali di attrezzature per la lavorazione hanno sospeso le loro attività in Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina, gli obiettivi saranno più difficili da raggiungere. 

Le cifre sono state presentate dall'Unione nazionale del pollame, Rosptitsesoyuz, in occasione di un evento tenutosi a Mosca. Per il paese, lo ricordiamo, il pollame rappresenta circa il 45% della produzione totale di carne russa: l'anno scorso, mentre il consumo interno è stato di 35,3 chili a persona le previsioni per il 2023 sono di raggiungere 36 chili. 

Per questo, gli obiettivi per le esportazioni russe sono aumentati notevolmente: per il 2023, il direttore generale dell'associazione Galina Bobyleva ha dichiarato che le esportazioni di carne di pollame sono raddoppiate negli ultimi cinque anni. Il più grande importatore di carne russa è stata la Cina: altre destinazioni chiave sono state i Paesi vicini, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Vietnam.

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EFA News - European Food Agency
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