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CLARA MOSCHINI

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Romagna alle prese con l'emergenza cavallette

Aife/Filiera Italiana Foraggi: "Interventi istituzionali utili ma si tratta di misure straordinarie e limitate"

C'è attesa in questi giorni, nella fascia collinare e pedecollinare romagnola, per le prime nascite delle cavallette dei prati. Per questo motivo gli uffici del Settore fitosanitario e difesa delle produzioni dell’assessorato regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna nelle ultime ore hanno inviato una circolare ai Comuni interessati delle province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, nonché agli agricoltori residenti sul territorio. 

Nella missiva si sottolinea che l’individuazione dei focolai iniziali di infestazione rappresenta la base per la messa in opera di un razionale piano di controllo delle invasioni di cavallette che nell’estate del 2022 avevano distrutto giovani medicai, defogliandoli completamente, nelle zone della Valle del Savio, del Bidente e delle Colline Ravennati: un problema che Aife/Filiera Italiana Foraggi ha immediatamente fatto suo seguendo da subito e da protagonista l’intera vicenda.

Infatti, a seguito della riunione organizzata nel luglio dello scorso anno dal Comitato fitosanitario nazionale alla quale avevano preso parte i tecnici regionali dei Servizi fitosanitari, i rappresentanti dei Comuni interessati e delle Organizzazioni sindacali, Aife/Filiera Italiana Foraggi aveva inviato una lettera al ministero della Salute, delle Politiche agricole, della Transizione ecologica e dello Sviluppo economico chiedendo l’autorizzazione in deroga e in via eccezionale, peraltro prevista dall’articolo 53 del Regolamento 1107/2009, dell’impiego della sostanza attiva Spinosad su erba medica e su tutte le colture registrate per un periodo di 120 giorni. Autorizzazione concessa il 23 febbraio scorso dal dicastero della Salute.

“Concedendo la deroga ai trattamenti sia il ministero che la Regione Emilia Romagna hanno dimostrato grande attenzione e sensibilità al problema e per questo vanno ringraziati – sottolinea il presidente Aife/Filiera Italiana Foraggi, Gian Luca Bagnara –. Dobbiamo però essere coscienti che si tratta di misure straordinarie e temporanee. Occorre infatti focalizzare l’attenzione sulla necessità di riprendere una gestione mirata e sostenibile del territorio per evitare che aree rurali abbandonate diventino poi focolai di infestazioni che dimostrano purtroppo quanto siano nefaste le conseguenze dei cambiamenti climatici”.

Nella circolare del Settore fitosanitario della Regione Emilia Romagna si sottolinea che la lotta alle cavallette, per essere efficace, deve essere effettuata subito dopo la schiusa delle uova, nel momento in cui gli stadi giovanili sono aggregati in aree limitate e prima della dispersione delle cavallette adulte. Per questo, sottolinea il documento, il successo dei trattamenti dipenderà dalla sensibilità e dalla partecipazione attiva di tutti, in primis degli agricoltori ma anche di associazioni ed enti pubblici.

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