Emak resiste a un primo trimestre difficile
Ricavi -9,7% per l'azienda di sistemi idraulici per l'agricoltura: colpa delle vendite scese del 15,8%
Il gruppo Emak, specializzato in impianti idraulici e pompe per il settore dell'agricoltura, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2023 chiuso con ricavi per 171,8 milioni di Euro in diminuzione del 9,7%.rispetto a 190,2 milioni del primo trimestre 2022 ed ebitda adjusted a 25,3 milioni, il 14,7% dei ricavi, rispetto a 27,3 milioni di un anno fa. In calo anche l'utile netto consolidato, pari a 11,4 milioni di Euro rispetto a 16,9 milioni del primo trimestre 2022: un dato che, sottolineano dalla società, "ha risentito dei maggiori oneri finanziari dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell’indebitamento lordo".
Il patrimonio netto complessivo al 31 marzo 2023 è pari a 287,8 milioni di Euro, rispetto a 277 milioni al 31 dicembre 2022 e la posizione finanziaria netta è passiva per 227,2 milioni rispetto a 192,9 milioni al 31 marzo 2022 e 177,3 milioni al 31 dicembre 2022. "L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2022 -sottolinea l'azienda in un comunicato- risente dell’aumento del capitale circolante netto, coerente con la stagionalità del business, e dell’effetto relativo all’acquisizione Bestway effettuata nel mese di febbraio per un ammontare pari a 20,1 milioni di Euro". “I risultati del primo trimestre dell’anno sono da considerarsi positivi -spiega l’amministratore Delegato Luigi Bartoli-. Il gruppo ha dimostrato una buona capacità di reazione, mantenendo la marginalità programmata nonostante il contesto sfavorevole alle vendite che si registra dalla seconda metà dello scorso anno. Da parte nostra siamo concentrati sul futuro e sulle iniziative strategiche che, sono certo, ci permetteranno di rafforzare sempre più la posizione del nostro gruppo"
Per quanto concerne i ricavi, la variazione in negativo, secondo la nota della società, deriva "da un calo organico delle vendite pari al 15,8%, parzialmente compensato dagli effetti positivi della variazione dell’area di consolidamento, pari al 5,6%. Le dinamiche economiche legate all’inflazione ed all’aumento dei tassi, il progressivo mutamento delle modalità di consumo connesse al venir meno delle restrizioni legate alla pandemia, uniti alla partenza ritardata della stagione hanno inciso negativamente sulle vendite". Le prospettive parlano di un "andamento delle vendite del primo trimestre 2023 penalizzato dallo sfavorevole scenario esterno, che potrebbe condizionare anche le performances dei prossimi mesi. I valori conseguiti rimangono, tuttavia, ai più alti livelli della storia del gruppo -sottolinea l'azienda-. Le iniziative attuate già a partire dalla fine dello scorso esercizio hanno consentito di attenuare l’impatto del calo del fatturato sui risultati di periodo".
"Il management -aggiunge la nota- è pienamente convinto dell’adeguatezza della strategia adottata, volta alla creazione di valore sostenibile nel tempo, e continua a perseguire le programmate iniziative, finalizzate a migliorare ulteriormente la gestione operativa e a generare risorse da destinare allo sviluppo di nuovi prodotti e allo sfruttamento di opportunità di crescita per linee esterne".
EFA News - European Food Agency