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CLARA MOSCHINI

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L'inflazione serve sul piatto la stangata di primavera

Associazioni dei consumatori: 2.500 Euro annui in più a famiglia, soprattutto per mangiare e bere

I dati sull’inflazione dimostrano che il caro prezzi non è affatto passato, anzi. Con un +8,2% ad aprile e un carrello della spesa all’11,6% (vedi EFA News), il rialzo dei prezzi diventa sempre più un dato col quale le famiglie sono costrette a fare i conti. Con questa inflazione le ricadute sfiorano 2.500 Euro annui a famiglia, secondo le associazioni dei consumatori, con un peso crescente sulle famiglie numerose e su quelle meno abbienti.

Federconsumatori sottolinea che gli aumenti “non hanno lo stesso impatto per tutti: pesano molto di più per le famiglie meno abbienti". L’Istat rivede leggermente al ribasso il tasso di inflazione e annuncia, però, che “la fase di rientro dell’inflazione si interrompe, principalmente a causa di una nuova accelerazione della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati” che passano da +18,9% al +26,6%. 

“Un dato che non fa altro che confermare le dinamiche già rilevate sui mercati dell’energia, alimentando preoccupazione per i mesi a venire -aggiunge Federconsumatori-. Questo andamento conferma quello che, da tempo, sottolineiamo: la necessità di mantenere obiettività e cautela, invitando a non cantar vittoria e ad allentare gli aiuti alle famiglie ad ogni minimo accenno di ribasso”.

Le ricadute per le famiglie rimangono pesanti: sempre secondo Federconsumatori i rincari peseranno per sui nuclai famigliari per circa 2.443 Euro annui, schiacciando verso il basso, come dicevamo, soprattutto i meno abbienti. “Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori i cittadini continuano a ridurre i consumi di carne e pesce: -16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati. Ma ricercano anche e sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza, abitudine ormai adottata dal 49% dei cittadini, effettuando acquisti presso i discount (+11,9%). Questa dinamica accresce le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese”.

Secondo il Codacons, la stangata è pari a +2.398 euro annui a famiglia. "La frenata dell’inflazione registrata negli ultimi due mesi si è rivelata un'illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas e, una volta terminato l’effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è tornato a salire in modo preoccupante-sottolinea il presidente Carlo Rienzi- L’inflazione all’8,2% equivale a una maggiore spesa pari a +2.398 euro annui per la famiglia tipo che sale a +3.106 Euro per un nucleo con due figli. La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari e il carrello della spesa, comparti che segnano rispettivamente +12,1% e +11,6% su base annua, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnano un +7,9%".

"L’inflazione rialza la testa soprattutto per colpa del Governo che in aprile ha ripristinato tutti gli oneri di sistema sulla luce e la gran parte di quelli sul gas, facendo decollare i prezzi degli energetici -aggiunge Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori-. Per una coppia con due figli, l’inflazione a 8,2% significa una stangata pari a 2.417 Euro su base annua: di questi, ben 931 Euro servono solo per far fronte ai rialzi del 12,1% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2.220 Euro, 840 Euro solo per mangiare e bere". L’impatto maggiore è sulle famiglie numerose con tre o più figli, costrette ad affrontare rincari annui di 2.718 Euro, di cui 1.111 Euro solo per prodotti alimentari e bevande.

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EFA News - European Food Agency
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