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CLARA MOSCHINI

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UK/2. L'antitrust mette il naso nei supermercati

L'iniziativa rientra tra gli sforzi per affrontare l'inflazione dei prezzi alimentari

L'authority sulla concorrenza in Gran Bretagna punta l'attenzione sui conti dei supermercati. Il "regolatore della concorrenza" britannico ieri ai supermercati che sta esaminando i loro guadagni per identificare le catene di approvvigionamento che sono da valutare "più da vicino". La mossa dell'authority va inserita nell'ambito degli sforzi per affrontare l'inflazione dei prezzi alimentari.

I prezzi dei prodotti alimentari, infatti, sono aumentati di oltre il 19% nell'ultimo anno: questo accade dopo che l'inflazione si è mostrata la più sostenuta dagli anni '70, mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie, afflitti da bollette energetiche elevate e altri aumenti di prezzo.

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che due settimane fa aveva promesso di intensificare il suo lavoro di indagine sui prezzi dei generi alimentari, ha ribadito ieri di non aver ancora riscontrato alcuna prova di problemi specifici.

"Stiamo esaminando l'andamento della redditività dei rivenditori, con particolare attenzione ai grandi supermercati e ai discount che, insieme, rappresentano oltre l'80% della spesa complessiva per i generi alimentari -spiega l'ente di controllo in una lettera aperta al settore alimentare-. Esamineremo anche gli indici di inflazione a livello di prodotto e il loro rapporto con l'andamento dei costi dei fattori produttivi".

I dati ufficiali hanno dimostrato che l'alta inflazione non ha aumentato i profitti delle aziende nel 2022, ad eccezione dei produttori di petrolio e gas. La Competition and markets authority britannica ha dichiarato che intende pubblicare un aggiornamento sul proprio lavoro a fine luglio, quando renderà nota anche la relazione sul lavoro svolto circa il prezzo unitario dei beni alimentari, che mostra quanto costa un prodotto in base al peso o al volume e aiuta i consumatori a individuare il miglior rapporto qualità-prezzo.

La questione circa gli alimentari in Gran Bretagna si sta rivelando alquanto complessa e desta preoccupazione. Pochi giorni fa è stato reso noto che il governo del premier Rishi Sunak starebbe studiando un piano per chiedere ai rivenditori di fissare un tetto massimo ai prezzi dei prodotti alimentari di base (vedi EFA News): la cosa ha suscitato le critiche dell'associazione di categoria Brc, il British retail consortium che, sul suo sito, ha pubblicato un lungo articolo dal titolo "Come i rivenditori sostengono i clienti durante la crisi del costo della vita" con l'elenco dei supermarket e delle loro inziative a favore dei consumatori. E non è un caso, forse, che negli ultimi giorni i principali supermercati inglesi, tra cui Tesco e Sainsbury's, abbiano annunciato tagli ai prezzi di alcuni prodotti alimentari. 

fc - 31868

EFA News - European Food Agency
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