La Gran Bretagna studia il tetto ai prezzi del food
Per contrastare l'inflazione, l'esecutivo vuole imporre il regime controllato all'aumento degli alimentari di base
La Gran Bretagna valuta come intervenire per attenuare l’impatto dell’inflazione sulle famiglie. La strada individuata sarebbe quella di imporre un tetto temporaneo agli aumenti prezzi dei prodotti alimentari di base. L’ipotesi è stata avanzata dal premier conservatore britannico Rishi Sunak dopo che le ultime rilevazioni ufficiali hanno indicato che, per alcuni prodotti, i rincari nell’ultimo mese hanno sfiorato nel Regno Unito il 20%.
La misura è stata preannunciata dal Telegraph, giornale filo-Tory, sulla base delle indiscrezioni raccolte da fonti interne al governo: l'ipotesi mirerebbe, sulla carta, a ridurre l’impatto del carovita sulla generalità della famiglie, soprattutto sulle fasce sociali più svantaggiate.
Reazione negativa è quella arrivata, subito dopo la notizia della nuova misura, dai vertici delle maggiori catene di grande distribuzione del paese: secondo loro un eventuale intervento d’autorità sui prezzi finirebbe per riproporre lo spettro della penuria sugli scaffali di diversi prodotti.
Malumori sono emersi anche nell’ala più liberale dello stesso Partito conservatore e fra esponenti di primo piano dell’esecutivo. Il ministro della Sanità, Steve Barclay, per esempio si è dichiarato "scettico" circa l'ipotesi di regime controllato dei prezzi: sarebbe più favorevole, pare, a intensificare “il dialogo” già avviato con la grande distribuzione per indurla ad ampliare gli sconti o il parziale congelamento degli aumenti che alcune catene hanno introdotto negli ultimi giorni, per ora su singole merci.
EFA News - European Food Agency