Cinquecento milioni di rubli, pari a circa 6 milioni di dollari. Tanto dice di avere speso l'acquirente degli ex beni di Starbucks in Russia, il ristoratore Anton Pinskiy. La somma, secondo quanto ha dichiarato lo stesso acquirente all'agenzia Tass, è stata sborsata per le attività precedentemente concesse in licenza da Starbucks in Russia: una dichiarazione che, sostengono gli esperti, getta nuova luce su una delle tante uscite aziendali dalla Russia a causa dell'invasione dell'Ucraina.

Starbucks dalla sede di Seattle, ha rifiutato di commentare la notizia: si sa che comunque aveva 130 negozi in Russia, di proprietà e gestiti dal suo licenziatario Alshaya Group, con quasi 2.000 dipendenti a livello nazionale. Come tante altre aziende che hanno lasciato il Paese dopo lo scoppio della guerra con l'Ucraina, nemmeno la catena di coffee shop ha mai reso noto il prezzo di vendita 

Pinskiy e il rapper russo Timati hanno presentato il loro nuovo marchio Stars Coffee nell'agosto 2022, aprendo la maggior parte dei siti acquisiti a settembre e ottobre. "Credo che il denaro speso per l'acquisizione e il rilancio delle attività sarà restituito entro la fine dell'anno -sottolinea Pinskiy-. Un'occasione del genere non poteva essere persa". Il business man ha dichiarato di aver partecipato anche alla gara d'appalto per l'acquisto di ex ristoranti McDonald's in Russia e di aver persino firmato un contratto preliminare, prima di perdere contro l'uomo d'affari e franchisee di McDonald's Alexander Govor.

Le uscite delle aziende dalla Russia hanno comportato sconti enormi, con alcuni acquirenti che si sono accaparrati diverse attività a basso costo. Da dicembre il Cremlino ha chiesto uno sconto del 50% su tutte le transazioni. Alla domanda se il prezzo di vendita costituisse uno "sconto", Pinskiy ha risposto: "Dipende da cosa si intende con questa parola. Abbiamo comprato un'azienda chiusa, che non portava profitti".