Carne coltivata: due produttori Usa più vicini all'autorizzazione
Upside Food e Good Meat incrementano la loro attività ma devono fare i conti con un mercato incerto
Negli Stati Uniti, due aziende sono sempre più vicine all'autorizzazione per la vendita della loro carne sintetizzata in laboratorio. Upside Food e Good Meat hanno ottenuto l'approvazione della Segreteria dell'Agricoltura (Usda) rispettivamente il 12 giugno e l'8 giugno. L'ultimo passo prima del nulla osta definitivo sarà l'ispezione presso i propri impianti californiani a cura della stessa Usda.
La notizia arriva in un momento cruciale per il settore, poiché Upside e altre startup affrontano domande sulla scalabilità della loro tecnologia e le parti interessate del settore attendono con il fiato sospeso di verificare se i consumatori statunitensi sono sufficientemente entusiasti dalla prima ondata di prodotti: c'è in gioco la motivazione da parte degli investitori se continuare a puntare su quello che, al momento, è considerato un settore emergente.
Secondo quanto informano i media statunitensi, Upside Food ha portato il suo finanziamento cumulativo a 608 milioni di dollari. Il suo impianto pilota a Emeryville è in grado di produrre 50mila libbre di prodotto finito all'anno, con una capacità futura che dovrebbe espandersi oltre le 400mila libbre all'anno.
La Chief Operating Officer di Upside Food Amy Chen, già dirigente di PepsiCo, ha affermato che i primi prodotti saranno a base di pollo coltivato in laboratorio, ottenuto in due fasi. Le cellule vengono prima proliferate e quindi attivate per differenziarsi in cellule muscolari e tessuto connettivo, formando sottili fogli di tessuto che aderiscono alla superficie dei vasi. La dirigente a confermato che in questo momento questo processo è ancora in corso con flaconi da due litri e non funziona su larga scala. Al tempo stesso Chen spiega che, prima che si possa passare alla commercializzazione su vasta scala dell'intera gamma di prodotti "ci vorrà un po' di tempo".
Aziende come Upside Food devono vedersela con una "domanda di carne continua ad aumentare", tuttavia non tutti i consumatori di carne sono disposti ad optare per proteine alternative (vegetali o sintetiche). Essi "amano il prodotto" a base di carne "ma non il processo" produttivo da cui la si ottiene. Secondo Chen, la carne coltivata dovrebbe "risolvere questo paradosso".
La Coo di Upside Food non si fida dello studio che ha ritenuto la produzione di carne coltivata responsabile di emissioni di gas serra largamente superiori a quelle delle carni bovine naturali (leggi notizia EFA News): "Abbiamo esaminato quel documento - afferma - ma in realtà ogni singola asserzione presenta errori molti grandi, dalle ipotesi sul livello di purificazione richiesto, alla quantità di mezzi necessari, alla produttività del processo. Su larga scala, siamo fiduciosi che il nostro processo sia migliore [per l'ambiente] in base all'uso del suolo e dell'acqua e alle emissioni di gas serra".
EFA News - European Food Agency