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CLARA MOSCHINI

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Peste suina, primo caso accertato in Lombardia

Esercito pronto coi droni per tutelare la regione col 90% degli allevamenti suinicoli nazionali

È allarme peste suina in Lombardia dopo che il 20 giugno è stata scoperta una carcassa di cinghiale a Bagnaria, in proivncia di Pavia. La carcassa è risultata poi positiva alla peste suina africana. Adesso le autorità hanno deciso, per contrastare il fenomeno, di mobilitare l’esercito in modo da pattugliare il territorio alla ricerca di altre carcasse di cinghiali. Verranno, inoltre, utilizzati i droni per monitorare attività e movimenti degli animali

Il livello di attenzione resta altissimo, come ha confermato l’assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi, che ha fatto il punto, dopo l’incontro con il commissario di Governo per l’emergenza, Vincenzo Caputo, sulla situazione sulle strategie di Regione Lombardia per il contenimento della malattia. L’infezione virale, non trasmissibile all’uomo, colpisce i cinghiali, mettendo a rischio gli allevamenti suini.

"Il livello di attenzione rimane altissimo perché da settimane ormai la malattia lambiva i nostri confini tra le province di Alessandria e Pavia -spiega l'assessore regionale all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi-. L'ordinanza firmata il 6 giugno dal presidente Fontana è il primo presidio per circoscrivere la circolazione del virus. Oggi è fondamentale procedere con l'individuazione delle carcasse di cinghiale e parallelamente proseguire con abbattimenti controllati, che stanno avvenendo in collaborazione con gli ambiti territoriali di caccia e aziende specializzate".

L’assessore ha incontrato il commissario del Governo per l’emergenza Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo, alla presenza delle strutture tecniche degli assessorati al Welfare e all’Agricoltura. 

"Dal commissario -aggiunge Beduschi- abbiamo ricevuto la conferma che il Governo considera efficace il sistema di contenimento approntato dalla Lombardia e, in piena sinergia con i ministri dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e con quello alla Difesa Guido Crosetto e col sottosegretario La Pietra, è stato deciso di avvalersi del supporto logistico dell'esercito. Niente sarà lasciato al caso per evitare il dilagare del virus in Pianura Padana, dove nell'area compresa tra le province di Cremona, Brescia e Mantova si trova il cuore della suinicoltura italiana, che dobbiamo preservare con tutti i mezzi possibili. Compreso l’impiego di maggiori risorse per consentire interventi di biosicurezza e protezione degli allevamenti”.

La filiera suinicola vale quasi il 20% dell’intera zootecnia: il 90% degli allevamenti suinicoli nazionali si concentra in Lombardia con il 50% del totale dei capi. Seguono il Piemonte (14% dei capi) e l'Emilia-Romagna (13%). La fase agricola (32 mila allevamenti suinicoli) genera oltre 3 miliardi di Euro, il 5,7% del valore complessivo della produzione agricola nazionale, quasi il 20% di quello realizzato dall’intera zootecnia.

A sua volta, l’industria dei salumi realizza un fatturato di oltre 8 miliardi di Euro con un’incidenza del 5,6% su quello del settore alimentare nazionale: gli allevamenti sono caratterizzati da una forte concentrazione territoriale dei capi, in particolare nell’area della Pianura Padana e, in una sola regione, la Lombardia, è presente oltre la metà del patrimonio suinicolo nazionale e si realizza oltre il 38% del valore della suinicoltura nazionale.

La Lombardia conta 2.739 allevamenti suinicoli e 4.156.583 capi allevati: dal comparto suinicolo nazionale dipendono 11 miliardi di Euro di fatturato e 70 mila addetti nella filiera delle carni suine, punta di diamante del made in Italy. Il comparto conta 21 Dop e 12 Igp che rendono la salumeria italiana unica al mondo, con un valore annuo complessivo di 1,6 miliardi di Euro di export.



 

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