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CLARA MOSCHINI

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Pizzaioli newyorkesi nel mirino del sindaco ecologista. Elon Musk li difende

"Provvedimento stupido; contro il cambiamento climatico non servirà", twitta il miliardario

L'amministrazione della Grande Mela ha imposto sistemi di filtraggio molto costosi al fine di ridurre del 75% le emissioni dei forni a legna

Elon Musk non finisce mai di stupire. Il fondatore di Tesla, pioniere dell'auto elettrica in tutto il mondo nonché attuale proprietario di Twitter e guru dell'alta tecnologia a tutti i livelli, è un convinto ambientalista e non ha mai assunto posizioni "negazioniste" sul cambiamento climatico. Proprio sui temi ecologici, tuttavia, Musk conferma il suo approccio pragmatico e sensibile a tutti i pro e i contro. Lo ha fatto anche nella giornata di ieri, quando, proprio su Twitter si è inserito nel dibattito sul nuovo regolamento della Città di New York, che impone a tutti i pizzaioli della Grande Mela una sensibile riduzione delle emissioni dei loro forni a legna.

Si tratterebbe di un provvedimento "assolutamente stupido. Non farà la differenza per il cambiamento climatico", ha twittato Musk in risposta a un altro tweet sull'argomento.
La norma elaborata dal Dipartimento per la protezione dell'ambiente (Dep) newyokese richiederebbe alle pizzerie con forni a carbone e a legna installati prima del 2016 di ridurre le emissioni di carbonio del 75%.

I proprietari dei ristoranti sarebbero quindi obbligati a installare un filtro nei forni specificati, quindi ad assumere un ingegnere per ispezionare regolarmente le emissioni di carbonio.
"Tutti i newyorkesi meritano di respirare aria sana e le stufe a legna e a carbone sono tra i maggiori contributori di inquinanti nocivi nei quartieri con scarsa qualità dell'aria", ha dichiarato il portavoce del Dep Ted Timbers. "Questa regola di buon senso, sviluppata con ristoranti e gruppi di giustizia ambientale, richiede una revisione professionale della fattibilità dell'installazione di controlli delle emissioni".

New York è notoriamente la città Usa con maggior presenza di immigrati italiani e cittadini di origine italiana. Facile immaginare, quindi, la massiccia presenza di pizzerie nella Grande Mela. Una delle più prestigiose è quella di Paul Giannone, che, alla stampa locale, ha raccontato di aver speso 20mila dollari per l'impianto di filtraggio prescritto dal Dep. "Oh sì, è una grande spesa!", ha detto il ristoratore italo-americano. "Non è solo la spesa per installarlo, è la manutenzione. Devo pagare qualcuno per farlo, per andare lassù ogni due settimane, pulirlo e fare la manutenzione". Secondo quanto riferito alla stampa locale da un funzionario della Città, le pizzerie newyorkesi interessate a implementare il dispositivo ecologico sarebbero meno di un centinaio.

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EFA News - European Food Agency
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