Oceani in debito d'ossigeno: interviene la Fao
Sovvenzioni fino a 115 milioni di dollari per aiutare i governi a frenare l'inquinamento
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), insieme a quattro agenzie partner, è stata incaricata di guidare il programma integrato "Clean and Healthy Oceans", un'iniziativa dalla fonte al mare che indirizzerà fino a 115 milioni di dollari in sovvenzioni per aiutare i Paesi a frenare l'inquinamento terrestre degli ambienti costieri e dei grandi ecosistemi marini.
La decisione è stata presa durante la 64a riunione del Consiglio del Global Environment Facility (Gef), una famiglia di fondi dedicata a contrastare la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici, l'inquinamento e le tensioni sulla salute della terra e degli oceani.
La Fao guiderà il programma insieme alla Banca asiatica di sviluppo (Adb), alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e alla Banca di sviluppo dell'America Latina (Caf), in una partnership strategica con la Commissione oceanografica intergovernativa dell'Unesco (Cio-Unesco).
Gli oceani hanno perso quasi il 2% del loro ossigeno dagli anni '50, creando "zone morte" - note come "ipossia" - che non possono sostenere la vita marina. L'inquinamento da fonti terrestri, compreso l'uso eccessivo di fertilizzanti, rifiuti organici del bestiame e acque reflue urbane e industriali non trattate, in genere guidano l'ipossia in tutto il mondo.
L'inquinamento terrestre mette a rischio la biodiversità marina, gli ecosistemi, le economie costiere e le industrie che dipendono dalla pesca e dalle risorse degli oceani. In caso di ipossia a lungo termine, le barriere coralline possono subire mortalità di massa, preziose specie ittiche costiere migrano verso aree con maggiore ossigeno e i tassi di crescita e riproduzione di molte specie marine precipitano.
Il programma integrato Clean and Healthy Oceans mira a ridurre l'inquinamento terrestre dei nostri oceani attraverso l'innovazione politica e normativa, investimenti infrastrutturali e soluzioni basate sulla natura. Mapperà anche le fonti terrestri di inquinamento oceanico per comprendere meglio gli impatti sull'ipossia e applicherà la scienza oceanica per sviluppare soluzioni che migliorino la salute umana e degli oceani.
Nello specifico, il programma mira a migliorare le pratiche sostenibili su 200.000 ettari di paesaggi e 14,3 milioni di ettari di habitat marini (un'area grande all'incirca come tutta la terra coltivabile della Thailandia). Ulteriori obiettivi includono la riduzione dell'inquinamento e il miglioramento della gestione in più di tre grandi ecosistemi marini e la mitigazione di 5,6 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra.
EFA News - European Food Agency