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CLARA MOSCHINI

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Diageo/2. Rottura con un rapper e no alle accuse di razzismo

Stop alla partnership con Sean "Diddy" Combs: al centro della disputa la tequila DeLeon

Il mondo, soprattutto quello anglosassone, sta attarversando una fase difficile dal punto di vista dei marchi beverage e dei rapporti con clienti e società, più in generale. Prima la guerra delle birre negli Stati Uniti con lo spot con protabgonista la transgender Dylan Mulvaney che sta mettendo sul lastrico un gigante come Budweiser. Ora, arriva lo scontro tra il rapper-manager americano Sean "Diddy" Combs e la multinazionale (inglese) Diageo. Alla base sempre uno scontro dalle forte tinte razziali.

Diageo, infatti, ha posto fine alla collaborazione lucrativa, durata 15 anni, con il rapper nero e culminata recentemente in una causa per discriminazione razziale. Tutto è successo perché il mese scorso Sean "Diddy" Combs ha fatto causa alla multinazionale accusata di aver trascurato e sottopromosso la sua tequila DeLeón, liquidandola come un prodotto "urbano" nel suo marketing e privilegiando, allo stesso tempo, investimenti su prodotti come la tequila di George Clooney, ossia Casamigos Tequila che, fondata nel 2013 dall’attoreè stata venduta nel 2017 a Diageo per un miliardo di dollari: in un solo anno (nel 2022) ha raddoppiato le vendiote, indcendo Diageo a investire altri 500 milioni di dollari nell’espansione degli impianti di produzione in Messico. 

Il musicista sostiene che Diageo ha privato i suoi marchi, ossia la tequila DeLeòn e l'altra, la vodka marchiata Cirôc, di risorse per la produzione, la distribuzione e le vendite. Afferma, inoltre, che avrebbe ricevuto maggiore attenzione solo se la sua Combs Wines and Spirits avesse rrichiesto più investimenti "sotto la minaccia di un'azione legale". Combs ha anche affermato che il presidente di Diageo, Stephen Rust, gli avrebbe detto chiaro che "le cose sarebbero state diverse se fosse stato una celebrità bianca e non nera".

L’obiettivo del rapper, secondo gli esperti legali, sarebbe quello di chiedere alcuni miliardi di dollari di danni: questo, mentre Diageo ha negato le accuse di matrice razzista relegando l’intera vicenda a una semplice “controversia commerciale” poi riformulata dallo stesso Sean “Diddy” Combs.

Alla questione, risponde adesso la stessa multinazionale in un comunicato. "Siamo rattristati dal fatto che il signor Combs abbia scelto di trasformare una controversia commerciale in qualcosa di diverso e di danneggiare una partnership produttiva e preziosa -dicono da Diageo-. Le azioni in malafede del signor Combs hanno chiaramente violato i suoi contratti e non ci hanno lasciato altra scelta se non quella di respingere il suo reclamo infondato e porre fine alla nostra relazione commerciale. Combs ha ripetutamente minato le nostre partnership e minacciato di diffamare pubblicamente Diageo se non avessimo soddisfatto le sue irragionevoli richieste finanziarie".  

"Diageo -prosegue il comunicato della multinazionale- crede fermamente nei marchi Cirôc e DeLeón e continua a impegnarsi per il loro successo, motivo per cui abbiamo cercato per anni di salvare il rapporto interrotto con il signor Combs. Abbiamo finanziato l'acquisto di DeLeón per la joint venture e abbiamo investito più di 100 milioni di dollari per far crescere il marchio. Nonostante il miliardo di dollari guadagnato nel corso dei nostri 15 anni di relazione, il signor Combs ha contribuito con un totale di 1.000 dollari e si è rifiutato di onorare i suoi impegni. Abbiamo esaurito ogni ragionevole rimedio e non vediamo altra strada da percorrere". 

In merito alla richiesta di risarcimento, l'avvocato del musicista, John C. Hueston ha dichiarato: "Combs ha rispettato i suoi obblighi contrattuali relativi al finanziamento. Diageo ha stretto una partnership con lui per utilizzare il suo nome e la sua immagine ampiamente conosciuti per promuovere DeLeon. La sua nuova, apparente attenzione al finanziamento monetario smentisce l'immenso valore che Combs ha apportato alla creazione e alla crescita del marchio DeLeon".

"Quello di Diageo di porre fine ai suoi accordi con il signor Combs -aggiunge Hueston- è un tentativo cinico e trasparente di distrarre dalle molteplici accuse di discriminazione. Nel corso degli anni, il signor Combs ha ripetutamente sollevato preoccupazioni in quanto i dirigenti hanno pronunciato commenti insensibili dal punto di vista razziale e hanno preso decisioni di parte basate su questo punto di vista".

Diageo ha dichiarato di continuare a impegnarsi per il successo dei marchi Cîroc e DeLeón. Nel 2007, Combs è stato contattato dal gigante delle bevande per "aiutare a far crescere il suo marchio di vodka, allora in difficoltà", Cîroc. Combs e Diageo hanno acquisito il marchio di tequila DeLeón nel 2014.

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