Non si ferma la Xylella: un caso a Putignano
In dieci anni 500 mln euro spesi e la situazione continua a peggiorare
Copagri Puglia: "Sia fatta chiarezza e si attui una vera prevenzione".
La Puglia si appresta a "celebrare" uno dei suoi decennali più funesti: la scoperta della Xylella fastidiosa. Un flagello per l'agricoltura locale - segnatamente Salento e aree limitrofe - i cui numeri rimangono spaventosi: oltre 21 milioni di piante contagiate dal batterio e oltre 8000 km quadrati di territorio coinvolti (circa il 40% dell'intera regione), secondo i dati di Coldiretti.
A distanza di dieci anni, il fenomeno è tutt'altro che in arretramento, al punto che la scorsa settimana si è registrato il primo contagio da Xylella a Triggiano, alle porte di Bari. Mai il batterio era arrivato così a Nord (leggi notizia EFA News). E' di oggi l'allarme lanciato da Copagri Puglia che segnala un nuovo caso a Putignano, uno dei comuni del barese allertato nei giorni scorsi.
Il presidente di Copagri Puglia Michele Palermo ha sottolineato che “l’estensione dell’infezione è passata dai 270mila ettari del 2015, quando era stata dichiarata infetta l’intera provincia di Lecce, agli attuali oltre 750mila ettari, con una costante e preoccupante crescita esponenziale che dà la misura dell’inadeguatezza delle azioni di volta in volta attuate per tentare di contrastare l’avanzata del vettore”. “Nel frattempo - ricorda Palermo - sono stati impegnati oltre 500 milioni di euro derivante dalla Legge 44/2019, dal Psr e dai contratti di programma, senza contare gli indennizzi previsti dal DLgs. 102/2004, i quali hanno avuto una deroga che ha portato le indennità compensative da una tantum a tre anni”.
“Gli effetti di questi interventi sul territorio stentano a vedersi e c’è sempre più bisogno di fare chiarezza; vorremo evitare che questi interventi si tramutino in una sorta di rendita fondiaria a favore di pochi, senza effettive ricadute sui territori, che nel frattempo in alcuni casi hanno visto più che dimezzarsi il valore fondiario degli uliveti”, prosegue il presidente di Copagri Puglia, secondo cui “l’attuale estensione dell’infezione ci impone di cambiare passo e acquisire una nuova e diversa consapevolezza, partendo dal presupposto in base al quale è ormai necessario individuare delle forme di coesistenza con la presenza di queste specie ‘aliene’”.
Palermo ha ritenuto opportuno "superare concettualmente la fase emergenziale" e puntare soprattutto sulla "prevenzione nelle aree indenni", pur "senza abbandonare gli abbattimenti previsti dalle leggi fitosanitarie”. In sintesi, dopo dieci anni "bisogna aggiornare le strategie da attuare, tracciando un serio e approfondito bilancio che permetta di capire cosa ha funzionato e cosa no, evitando però una inutile caccia alle streghe”, conclude Palermo.
In dieci anni, la Xylella (in concorso anche con gli eventi climatici avversi) ha determinato un crollo crollo del 75% nella sola Provincia di Lecce, mentre in Provincia di Brindisi il calo è stato "soltanto" del 20-25%. All'inizio di quest'anno, invece, il taglio della produzione di olio d'oliva in tutta la regione è stato del 40%.
EFA News - European Food Agency