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CLARA MOSCHINI

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S.Pellegrino Young Chef Academy premia Ian Goh

Lo giovane chef di Singapore in lizza per il gran finale di ottobre

Cresce il fermento per la Gran Finale della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-23, che si terrà a Milano il 4 e il 5 ottobre 2023; in vista del grande evento, S.Pellegrino Young Chef Academy è lieta di annunciare che Ian Goh è il vincitore del Fine Dining Lovers Food for Thought Award.

Il premio, uno dei tre in palio della Competition, viene assegnato dai lettori di Fine Dining Lovers allo chef che meglio ha saputo rappresentare nel proprio signature dish la sua personale filosofia di cucina.

In gara 15 talentuosi finalisti regionali provenienti da tutto il mondo. Per l’Italia gareggiava la chef peruviana Katherine Rios, in procinto di aprire il ristorante Nina a Palestro (Pavia) con il compagno e mentore Simone Nebbia, che aveva conquistato il pubblico italiano con il piatto “Migration and Integration” nel corso della finale regionale: un omaggio alle sue origini peruviane arricchite da un twist tutto italiano.

La preferenza della community di foodies è andata a Heritage Lamb, creato da Ian Goh, sous chef del Nae:um a Singapore, 1 stella Michelin, con l'aiuto del suo mentore della Finale Regionale Louis Han.

"Questo piatto unisce il mio amore per l'agnello con la mia volontà di evidenziare la mia origine hainanese", ha commentato Goh. "Non avrei potuto chiedere un mentore migliore di Louis Han, lo chef- proprietario di Nae:um, considerando che lui stesso ha concorso per lo stesso titolo nel 2016. Abbiamo trascorso lunghe ore insieme non solo per la formazione stessa, mi ha anche aiutato a migliorare in fiducia e determinazione. Ha portato una grande ricchezza di esperienze e conoscenza. Entrare a far parte della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition è stata un’esperienza straordinaria. Penso che offra una piattaforma che consente ai giovani chef di brillare", ha aggiunto.

Con il suo signature dish, Ian ha entusiasmato il pubblico votante, superando in classifica i piatti di altri 14 talentuosi finalisti regionali provenienti da tutto il mondo. Valeria Raimondi, caporedattrice di Fine Dining Lovers, ha commentato: "Siamo lieti e onorati di assegnare a Ian Goh il Food for Thought Award di questa edizione, risultato dei voti della comunità virtuale di Fine Dining Lovers. Questo premio pone i riflettori sul messaggio del piatto, sulla sua storia e sui valori che racconta: è un modo per sottolineare che la cucina contemporanea non si basa solo su tecniche innovative e ingredienti raffinati, ma è profondamente connessa con la filosofia alla base di ogni singola ricetta. Sappiamo tutti quanto sia importante avere una forte identità personale, soprattutto per un giovane chef che desidera emergere nel panorama internazionale della gastronomia: ecco perché siamo orgogliosi di dare questo riconoscimento allo chef che è risultato essere il più coerente con lo spirito del premio”.

Data l’importanza della formazione, considerata fondamentale per contribuire a coltivare la nuova generazione di talenti della gastronomia, la S.Pellegrino Young Chef Academy ha creato una serie di stimolanti workshop per i giovani finalisti dei tre premi per esplorare gli argomenti più importanti per il settore. Durante il talk "Identity on the plate", i finalisti del Fine Dining Lovers Food for Thought Award hanno esplorato insieme a noti membri della comunità internazionale (tra cui Henrique Sa Pessoa, Peter Gilmore, DeAliie Tam, Selassie Atadika, Debora Fadul e la food writer Paola Miglio) come gli chef possano esprimere la propria identità e personalità attraverso il cibo, continuando ad innovarsi. La discussione è stata moderata da Tom Jenkins, giornalista di Fine Dining Lovers e rappresentante dell'Academy. In che modo la cucina contribuisce a plasmare le identità degli chef e consente loro di esprimersi? Come innovare in cucina senza perdere di vista il ruolo di chef, e come rimanere unici? Queste sono solo alcune delle domande a cui i partecipanti hanno risposto basandosi sulle loro esperienze, facendo scaturire una discussione stimolante con Tom Jenkins che ha messo in risalto un concetto chiave.

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