Tea, protestano gli ambientalisti: "Sono come Ogm"
Una coalizione denuncia il rischio tracciabilità, etichettatura e valutazione dei pericoli ogm
Non tutti si sono uniti al coro dei peana alla proposta della Commissione Ue di dare via libera alle cosiddette New genomic techniques (Ngt), ribattezzate in Italia come Tecniche di evoluzione assistita (vedi EFA News). In Italia si sono schierate contro 37 organizzazioni contadine, ambientaliste e del mondo del biologico che denunciano il tentativo di esentare i prodotti delle Tea dalle regole in vigore per gli organismi geneticamente modificati.
Parliamo della Coalizione Italia Libera da Ogm a cui sono iscritte, tra le altre, Federbio, Assobio, Wwf, SlowFood, Lipu, Greenpeace, Terra Nuova. La Coalizione ritiene, infatti, pericolosa la proposta presentata dalla Commissione europea per esentare buona parte dei nuovi Ogm dalle regole oggi in vigore, che obbligano a tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio i prodotti dell’ingegneria genetica. Per loro il nuovo regolamento sarebbe invece una scorciatoia dove propone di considerare piante Ngt di “categoria 1” quelle che “potrebbero anche essere presenti in natura o prodotte tramite riproduzione convenzionale”.
Verranno considerate “equivalenti” tutte le piante Ngt ottenute con massimo 20 diverse modifiche genetiche, con quella che la Coalizione Italia Libera da OGM ritiene una "scelta arbitraria e priva di qualunque base scientifica". Per queste piante, sottolinea l'organizzazione in un comunicato, sarà necessario soltanto notificare la messa in commercio alle autorità competenti, "con il rischio che molte informazioni siano indisponibili ai cittadini e all’attenzione dei portatori di interessi, alla faccia della trasparenza". Nessuna solida valutazione del rischio, tracciabilità o etichettatura sarà richiesta.
Le piante di “categoria 2”, cioè quelle che non avranno queste caratteristiche, saranno regolamentate in modo simile agli attuali Ogm, ma comunque godranno di una procedura autorizzativa semplificata. "Il tutto, fa notare la Coalizione, "in spregio al principio di precauzione, citato tra gli obiettivi ma contraddetto dai fatti, e per il beneficio esclusivo di poche grandi imprese agrochimiche che già oggi dominano il mercato sementiero globale".
Secondo la Coalizione, con le nuove regole, la possibilità di brevettare le piante Ngt "aumenterà l’influenza dei colossi dell’agribusiness sulle filiere alimentari, a scapito dei diritti degli agricoltori a conservare, replicare, vendere e scambiare le proprie sementi". Spacciate come strumento di un’agricoltura sostenibile, sottolinea lèporganizzazione, "le Ngt si candidano ad essere invece il cavallo di Troia dell’agricoltura industrializzata, che ha contribuito a portare al collasso ecologico i sistemi naturali".
I danni ambientali ed economici per l’agricoltura biologica e per chi coltiva senza ricorrere ai prodotti dell’ingegneria genetica "sono quindi assicurati", secondo l'organizzazione, "perché sarà impossibile garantire filiere libere dalla contaminazione". La richiesta agli Stati membri di adottare misure di coesistenza "è irrealistica, specialmente in un territorio come il nostro", aggiunge la Coalizione.
"Per questo -conclude il comunicato-, la Coalizione chiede agli Europarlamentari italiani e al governo di schierarsi contro questa proposta in tutte le sedi, anche in ossequio alle due sentenze già emesse dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e alle posizioni contrarie già dichiarate da Austria e Germania. Le Ngt sono equivalenti agli Ogm, pertanto devono essere regolamentate come Ogm. I produttori devono essere tenuti a valutare il rischio, garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera e indicare le modifiche genetiche in etichetta, a salvaguardia delle persone e dell’ambiente".
EFA News - European Food Agency