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CLARA MOSCHINI

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Australia: addio "uova in gabbia"?

Se ne prospetta l'abolizione entro il 2036, tuttavia molti allevatori sono sul piede di guerra

Le "uova in gabbia" potrebbero essere gradualmente eliminate in tutta l'Australia entro il 2036. I ministri dell'Agricoltura si stanno incontrando per discutere ed eventualmente adottare gli standard e le linee guida per il benessere del pollame australiano. Il quadro normativo è stato sviluppato nell'arco di sette anni prima di essere finalizzato lo scorso anno.

Le linee guida nazionali stabiliscono che i produttori di uova dovrebbero eliminare gradualmente l'uso di gabbie convenzionali per galline ovaiole al più tardi entro il 2036. I sostenitori dei diritti degli animali tuttavia affermano che la tempistica è ancora troppo lunga, mentre per contro i rappresentanti del settore ritengono che il piano conceda agli agricoltori una transizione troppo rapida, che causerà una carenza di uova e prezzi elevati.

A fronte di ciò il leader del Federal National Party David Littleproud ha richiesto una proroga. "I nostri allevatori meritano sostegno, non sorprese, da parte dei governi statali", ha affermato il deputato. "Gli agricoltori hanno preso decisioni di investimento del valore di milioni di dollari, basate sulle attuali linee guida, credendo di avere tempo fino al 2046". Il ministro federale dell'Agricoltura Murray Watt ha però categoricamente respinto l'asserzione per cui "un divieto delle gabbie si tradurrebbe in aumenti del prezzo delle uova": "Non penso che ci sia neanche lontanamente una probabilità per questo tipo di conseguenze", le quali sarebbero soltanto frutto di "esagerazione" e di "paura", ha detto. Si tratta, ha aggiunto Watt, di "cambiamenti che stanno già avvenendo e che in alcuni casi arriveranno prima di quanto richiesto dai governi”.

Le catene di supermercati Woolworths e Coles hanno già promesso che le loro uova saranno al 100% senza gabbie entro il 2025. Alla domanda sulla decisione in sospeso, il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns ha affermato che non sosterrà alcuna misura che eserciti ulteriori pressioni sui bilanci delle famiglie, ma non ha affermato di ritenere che il piano avrebbe tali conseguenze.

I sostenitori del cambiamento dal canto loro affermano che la potenziale riforma è "attesa da tempo", tuttavia molti ritengono che non sia ancora abbastanza. Ha fatto sentire la sua voce anche il direttore delle politiche di Alliance for Animals, Jed Goodfellow, secondo il quale le attuali pratiche agricole "non riflettono i valori australiani moderni, né la scienza contemporanea del benessere degli animali". "Oltre 5 milioni di galline intelligenti, socievoli e curiose - ha aggiunto - sono attualmente rinchiuse in queste piccole gabbie metalliche sterili, ognuna con meno di un foglio di carta A4 su cui vivere per tutta la vita".

Quando gli standard sono stati presentati per la prima volta lo scorso anno, Egg Farmers of Australia ha chiesto al governo di prendere in considerazione modifiche al piano, tra cui l'estensione del periodo di uscita al 2046 e la creazione di "pacchetti di uscita" per gli agricoltori in transizione. L'amministratore delegato Melinda Hashimoto ha dichiarato: "Dieci anni sono pochi, e ciò potrebbe mettere spalle al muro molti produttori di uova".

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EFA News - European Food Agency
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