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CLARA MOSCHINI

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Granchio blu: tre Regioni chiedono stato di calamità e danni

Emilia, Veneto e Friuli pongono in evidenza le minacce rappresentate dalla specie alloctona

La presenza del crostaceo sulle spiagge dell'Adriatico settentrionale mette a repentaglio la raccolta di vongole e novellame, fondamentale per gli acquacoltori.

Per rispondere ai danni causati all'acquacoltura dal "granchio blu", tre regioni hanno approvato un documento comune. Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia chiedono al governo che adotti un pacchetto di misure ad hoc. In particolare la Regione Emilia-Romagna propone un articolo di legge per attivare l’autodifesa degli acquacoltori e predisporre un piano per il controllo ittico della specie alloctona.

L’approvazione del documento arriva a due giorni di distanza dall’autorizzazione del ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare (leggi notizia EFA News), dopo le sollecitazioni della Regione Emilia-Romagna, al prelievo del crostaceo per l’autodifesa nella Sacca di Goro e negli allevamenti di acquacoltura di Comacchio. Inoltre, la Regione si è coordinata con i Comuni di Goro e Comacchio per la stesura delle necessarie ordinanze che permettono il prelievo in autotutela del ‘granchio blu’ nelle concessioni che insistono su entrambi i territori, particolarmente colpiti.

“Stiamo lavorando con le associazioni di pesca per trovare delle soluzioni, ma serve soprattutto– ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca Alessio Mammi - una strategia di contrasto più strutturata anche a livello nazionale, consentendo l’autodifesa per gli acquacoltori, il prelievo del granchio e la sua commercializzazione. Ora è necessario procedere con il monitoraggio dei danni per vedere poi riconosciuto dal Ministero lo stato di calamità con adeguati ristori. Il granchio blu mette a rischio la raccolta delle vongole e soprattutto il novellame, che è l’elemento indispensabile per poi procedere alla raccolta. È una situazione che si aggrava ogni giorno e rischia di mettere in ginocchio le imprese della pesca e dell’acquacoltura, che vedono forti cali produttivi nel prelievo di vongole, vittime di questo predatore. Serve un aiuto al credito per le imprese di pesca e acquacoltura, per sostenerle nel reddito”.

Tra le richieste al Governo avanzate dal Distretto di pesca del Nord Adriatico che riunisce le tre regioni costiere, quella di convocare urgentemente un tavolo tecnico per la definizione e l’adozione immediata di misure e provvedimenti efficaci, concertati e condivisi ma anche l’eventuale dichiarazione dello stato di calamità dopo accertamenti delle condizioni da parte di Cnr e Ispra.

Secondo le tre Regioni, è necessario disporre l’immediata attivazione di una misura, sostenuta da adeguate risorse, per la tutela della biodiversità mediante il prelievo della massima quantità possibile di ‘granchio blu’ con la partecipazione diretta dei pescatori e la supervisione di un istituto scientifico per il monitoraggio delle operazioni.

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EFA News - European Food Agency
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