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CLARA MOSCHINI

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Al Politecnico di Torino la nuova laurea in Agritech engineering

Unica a livello nazionale, la figura professionale per gestire le tecnologie per l’agricoltura di precisione

Parte il nuovo corso di laurea magistrale in AgriTech Engineering del Politecnico di Torino. Formerà ingegneri in grado di contribuire alla progettazione e alla gestione delle tecnologie per l’agricoltura di precisione. La figura professionale dell'Ingegnere AgriTech, unica a livello nazionale e molto rara nel panorama internazionale, offrirà importanti possibilità occupazionali e la scelta della lingua inglese servirà a facilitare lo sviluppo di carriere internazionali. 

Il nuovo percorso, sottolinea un comunicato ufficiale, "pensato dal Politecnico di Torino per colmare una lacuna formativa non più procrastinabile, darà agli studenti l'opportunità di entrare nel mondo del lavoro per contribuire alla progettazione e alla gestione di tecnologie a tutto tondo applicate all'agricoltura, secondo criteri di sostenibilità ambientale, circolarità in termini economici e produttivi, e rispetto dell'ambiente". 

In Europa, l'agricoltura di precisione e, più in generale, l'integrazione delle tecnologie digitali nel settore agricolo, sono destinate a diventare le tendenze più influenti del prossimo futuro. Già da alcuni anni, un numero crescente di operatori del settore sta potenziando l'uso di tecniche digitali per gestire le proprie attività. 

Ecco, proprio la crescente richiesta di specifiche competenze tecnologiche per la filiera agricola per lo sviluppo di produzioni efficienti e rispettose dell'ambiente da parte di aziende ed istituzioni anche in Italia, ha ispirato il progetto della nuova Laurea Magistrale in AgriTech Engineering, caratterizzato da una spiccata multidisciplinarietà e che mira a formare ingegneri in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo della Climate-smart agriculture.

La Laurea magistrale, interamente in lingua inglese, vede principalmente la collaborazione di quattro diverse aree culturali: ingegneria ambientale, ICT (Information & Communication Technologies), ingegneria industriale e ingegneria chimica. Insieme, spiega il comunicato, "contribuiranno a garantire l'integrazione di conoscenze e competenze necessarie a preparare gli studenti alle nuove sfide nell'utilizzo delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile della produzione agroalimentare e per favorire l'adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell'impatto ambientale dell'agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere". 

Il piano di studi, aggiunge la nota, "risponde a una domanda in rapida evoluzione di formazione legata a figure professionali in grado di coniugare le esigenze degli agronomi con le conoscenze tecnologiche, al fine di garantire la sostenibilità e la tracciabilità di una produzione agricola intelligente e attenta al clima, ma anche ad aumentare le applicazioni delle tecniche digitali in agricoltura e a sviluppare tecnologie e soluzioni innovative per l'agricoltura di precisione". 



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EFA News - European Food Agency
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