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CLARA MOSCHINI

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Annata difficile per il vigneto veneto

Viti ancora sotto attacco, mentre si attende l'appuntamento di agosto per le previsioni vendemmia 2023

Anche in questo strano mese di luglio, che sembra maggio, piove sul bagnato e anche sul vigneto veneto. In attesa del secondo incontro del Trittico vitivinicolo, il tradizionale appuntamento che si terrà nella seconda metà di agosto e che darà le prime previsioni vendemmiali per l’annata 2023, le viti venete continuano ad essere sotto attacco. Come se non bastasse il problema della flavescenza dorata che negli ultimi anni ha colpito alcune delle principali aree viticole della regione, ma che è stata prontamente ben affrontata dagli agricoltori sotto la guida degli uffici fitosanitari regionali che hanno coordinato la lotta obbligatoria e gli interventi più opportuni, secondo le indicazioni degli esperti, in sintonia con i principali attori della ricerca scientifica, dal CREA Viticoltura ed enologia di Conegliano all’Università di Padova.

Le continue piogge che si susseguono da fine maggio, se da una parte hanno sopperito alle carenze idriche dell’annata scorsa e dei mesi invernali, dall’altra hanno favorito lo sviluppo di malattie fungine, peronospora e oidio su tutte, in particolare negli impianti biologici. E a questo si sono aggiunte le recenti grandinate che hanno in taluni areali produttivi danneggiato gravemente le piante e i grappoli, con conseguenze negative sulla produzione, da valutare nelle prossime settimane. E dire che in questa prima parte dell’anno le esportazioni avevano proseguito il loro trend di crescita, sfiorando, nei primi tre mesi dell’anno, i 630 milioni di euro, +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E l’annata 2022, nonostante le bizzarrie del clima, che ha messo a dura prova i vitigni veneti, con un’estate torrida e in gran parte siccitosa tanto da richiedere irrigazioni di soccorso in alcuni areali, tutto sommato ha portato in cantina uve di ottima qualità, che hanno dato origine a vini eccellenti. Il Rapporto 2022 sulla congiuntura agroalimentare venete, realizzato dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura e recentemente pubblicato nel sito internet aziendale, ha tracciato l’andamento congiunturale della viticoltura veneta: la superficie vitata potenziale è ulteriormente salita, arrivano a 101.166 ettari (+1,3% rispetto al 2021), con quella già in produzione cresciuta a 94.708 ettari (+0,8%).

Le statistiche definitive della vendemmia 2022 del Veneto mostrano un buon aumento della produzione di uva e vino. Infatti, la produzione complessiva di uva raccolta è stata pari a circa 15 milioni di quintali, con una crescita produttiva del +7,2% rispetto al 2021. Quasi il 75% di questa uva è stata prodotta in zona DOC, mentre quella prodotta in aree IGT è pari al 22,3% sul totale, col restante 2,8% rappresentato da uva varietale. La resa generale delle uve da vino venete è pari a 158,8 quintali ad ettaro (+6,4% rispetto al 2021), con le DOC che arrivano a 142 q/ha (+2,1%), mentre le IGT hanno toccato i 254 q/ha (+26,1%).

Per quanto concerne i prezzi delle uve venete, si evidenzia una quotazione media per le varie tipologie di 0,76 €/kg, con una variazione del +0,7% rispetto al 2021. A livello provinciale, Verona col prezzo medio di 0,79 €/kg mostra un rialzo del +10,2%, mentre Padova perde il -9,9% (0,57 €/kg). Con la quotazione media di 0,91 €/kg, Treviso ha una crescita annua del +0,8%, mantenendo così la leadership dei prezzi delle uve in Veneto.

La produzione totale di vino, nel 2022, è stata di circa 11,9 milioni di ettolitri, con un rialzo del +8,6% rispetto all’anno precedente. Di questo, sono quasi 9,2 milioni gli ettolitri di vino DOC prodotti, con una quota sul totale di vino prodotto in Veneto che sale al 77,3%. Il vino bianco sfiora l’87% circa del totale dei DOC, in gran parte costituito da Prosecco e Pinot grigio. La quota dei vini IGT è scesa al 19,8% del totale col bianco che ne rappresenta il 57,7%. Il restante vino prodotto in regione è dato dal vino da tavola (2,9% sul totale).

Anche nel 2022 il Veneto è stato leader in Italia per l’export di vino, visto che da solo realizza circa il 36% del totale esportato dal settore vinicolo nazionale: nell’ultimo anno le esportazioni di vino veneto sfiorano i 2,85 miliardi di euro, col fatturato che cresce del +13,4% rispetto al 2021. In crescita anche il valore economico generato dal comparto: il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre il valore del vino si attesta a circa 957 milioni di euro, per un valore complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, in rialzo del +5,5% rispetto al 2021, riporta Veneto Agricoltura.

CTim - 33356

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