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CLARA MOSCHINI

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Pere: stimato crollo produzione in Italia e in Francia

Offerta ai minimi storici ma nel resto d'Europa il settore è in ripresa

Dal convegno Prognosfruit tenutosi in questi giorni a Trento, sono emerse le indicazioni sulla produzione di pere prevista per il 2023. A livello complessivo nella Unione Europea a 27 sono previste 1 milione 746 mila tonnellate, -13% sul 2022. L’offerta si pone così sul livello più basso dell’ultimo decennio, ad esclusione del 2021.

Ad eccezione di Italia e Francia, tutti i principali Paesi evidenziano una buona produzione. Il Belgio con circa 412 mila tonnellate, potrebbe segnare un +20% sul 2022 e sul record produttivo. L’Olanda flette solo del 3% sul 2022, mantenendosi con circa 341 mila tonnellate su un buon livello produttivo. La Spagna ritorna su una produzione normale dopo lo scarso 2022, con circa 296 mila tonnellate. Il Portogallo segna solo un +4% sul 2022, rimanendo così su livelli inferiori alla norma con un’offerta che non arriva alle 140 mila tonnellate. Da segnalare il trend di crescita della Polonia, arrivata nel 2023 a stimare circa 100 mila tonnellate, il +5% sul 2022 e +30% sulla media degli ultimi tre anni. La Francia, al contrario scende a 105 mila tonnellate, quasi il -30% sul 2022, il dato più basso ad esclusione del 2021. A livello varietale, Conference con circa 928 mila tonnellate, segna un +8% sul 2022, arrivando a rappresentare quest’anno oltre il 50% delle pere in Unione Europea. Seguono la William con 154 mila tonnellate, che quest’anno registra però un -37% sul 2022 e la Rocha, con 138 mila tonnellate, con una lieve ripresa.

Per quanto riguarda l’offerta prevista in Italia, i dati riportati al convegno si riferiscono alla data 10 luglio ed evidenziano una situazione decisamente deficitaria a causa principalmente delle gelate di inizio aprile che hanno compromesso in modo molto grave la produzione. In Emilia Romagna la produzione è stata stimata sulle 105 mila tonnellate, oltre il 60% in meno rispetto all’anno precedente, al di sotto anche del 2021, quantunque i recenti dati forniti dalla Regione riportino cali fino all'80% (leggi notizia EFA News).

A ciò ha concorso anche il calo registrato delle superfici, che è risultato particolarmente impattante proprio nel passaggio dal 2022 al 2023. La situazione non è rosea anche nelle altre regioni d’Italia, dove si registrano cali significativi. A livello nazionale sono previste 187 mila tonnellate, -63% sul 2022 e -7% sul 2021, la produzione più contenuta di sempre. Questi dati non tengono conto degli ulteriori e gravi danni subìti dalle coltivazioni a seguito degli eventi meteo estremi che si sono susseguiti nella seconda metà del mese di luglio e che hanno comportato perdite di prodotto, ma anche problemi qualitativi. È pertanto verosimile che la produzione raccolta a consuntivo sarà inferiore a quella stimata ad inizio luglio, con una quota di prodotto destinata al fresco ulteriormente ridotta.

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EFA News - European Food Agency
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