Tragedia nella bergamasca: titolare caseificio travolto da 25 forme di Grana Padano
Giacomo Chiapparini era titolare di un'azienda familiare. Ora l'appello per salvare i formaggi
Un tragico e inatteso incidente sul lavoro è costato la vita al titolare di un caseificio a Romano di Lombardi (Bergamo). Giacomo Chiapparini, 75 anni, si era recato ieri sera presso lo stabilimento, per programmare le macchine di pulitura dell'impianto. Improvvisamente, uno scaffale ha ceduto e, una dopo l'altra sono crollate a terra ben 25mila forme di Grana Padano.
Lo sfortunato titolare del caseificio è stato così travolto dai formaggi fino a rimanerne ucciso. Le testimonianze dei vicini parlano di un boato simile a un tuono: così era stato udito all'esterno della struttura, poco prima che accorressero i Vigili del Fuoco. Sono servite 12 ore e ben cinque squadre dei pompieri, assistiti dai carabinieri di Treviglio e dagli uomini dell'Ats, prima dello sgombero completo del locale e del rinvenimento del corpo del povero Chiapparini.
“Era un grande lavoratore, si è costruito dal nulla e già 20 anni fa aveva dovuto subire la tragedia di perdere un figlio”, racconta un donna residente a poca distanza dal magazzino, luogo dove è avvenuta la tragica fatalità. Quella di Chiapparini era una delle tante aziende alimentari "km zero", a conduzione familiare del Nord Italia, nata praticamente dal nulla ma diventata di considerevoli dimensioni in pochi anni, con clienti in tutta Italia. “Se c’era un problema, insieme alla sua famiglia era sempre molto solidale, ha dato lavoro a tantissime persone, era una persona molto generosa”, riferisce la testimonianza.
Chiapparini, infatti, aveva concretamente gli alluvionati in Emilia-Romagna, accogliendo nel proprio magazzino, 10mila delle 25mila forme crollate, nell'intento di conservarle. Ora si pone il problema di "salvare" nuovamente gli stessi formaggi. Numerosi caseifici bergamaschi hanno risposto all'appello dell'azienda.
“Probabilmente l’incidente è stato dovuto alla macchina di pulitura che può, col suo movimento, aver creato sugli scaffali un movimento e quindi un cedimento”. Questa l'ipotesi avanzata riguardo all'incidente da Bortolo Ghislotti, presidente del Distretto agricolo bergamasco. “Il titolare aveva coronato il sogno di una vita: riuscire ad avere la completa produzione e vendita direttamente nella sua azienda”, aggiunge Ghislotti, stimando un danno da 7 milioni di euro, comprensivo anche delle macchine della pulitura andate distrutte.
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