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CLARA MOSCHINI

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La Romania nuovo porto per il grano ucraino

Il Paese promette di raddoppiare la capacità di transito da 2 a 4 milioni di tonnellate al mese: il Danubio asse centrale

Dopo che la Russia ha hatto saltare l'accordo sul grano, la Romania è diventata un punto di transito chiave per le merci ucraine. Il Paese del presidente Klaus Iohannis promette, infatti, di raddoppiare la capacità di transito mensile di grano ucraino portandola da 2 a 4 milioni di tonnellate al mese.

È stato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal a firmare l'accordo con il suo omologo rumeno Marcel Ciolacu per facilitare il passaggio di tutti i tipi di merci attraverso il confine. Nell'intesa si legge che le infrastrutture di trasporto terrestre tra i due Paesi devono essere migliorate in modo significativo.

Secondo l'accordo, il grano può essere trasportato in Romania via terra, quindi ricaricato su navi nei porti rumeni del Mar Nero. L'altra opzione è il trasporto lungo il Danubio verso l'Europa centrale, poi via terra verso i porti dell'Europa occidentale.

“Ho messo in evidenza l’importanza delle vie di trasporto ferroviarie, stradali e navali rumene per garantire un flusso costante per le esportazioni ucraine" ha spiegato Sorin Grindeanu, ministro dei Trasporti della Romania al termine dell'incontro con i rappresentanti dell’Unione europea, degli Stati Uniti, della Moldavia e dell’Ucraina nella città danubiana di Galati. Presente al meeting il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov che ha affermato come il Danubio sia "una rotta chiave per l’esportazione del grano e dei prodotti agricoli ucraini".

Non è un caso, dunque, se gli attacchi russi della notte tra martedì 15 e mercoledì 16 agosto, con missili e droni, abbiano colpito sei porti meridionali dell'Ucraina utilizzati per l'esportazione del grano: tra essi anche Odeshchyna, porto del Danubio sul Mar Nero, non lontano dal confine con la Romania e, quindi, dai confini della Nato.

Dopo il ritiro della Russia dall'accordo sul grano, il 17 luglio 2023 (vedi EFA News) nella seconda metà di luglio gli attacchi russi avevano già colpito i porti fluviali di Reni e Izmail sul Danubio, al confine tra l'Oblast di Odessa e la Romania, scatenando una forte reazione da parte del presidente romeno Iohannis.

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EFA News - European Food Agency
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