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CLARA MOSCHINI

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Sorpresa, Viterbo rincara più di tutti nella ristorazione

Secono Unc, con l'inflazione al 6% la città laziale subirà aumenti del +14,5%

Prosegue a luglio la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa al di sotto della soglia del 6% (+5,9%), in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. È quanto emerge dagli ultimi dati Istat (vedi EFA News). Rallenta, inoltre, l’inflazione di fondo, che a luglio si attesta al +5,2%. In attenuazione, per il quinto mese consecutivo, risulta infine la dinamica tendenziale del “carrello della spesa”, scesa a luglio al +10,2%, sottolinea sempre l'Istat.

“Un calo insufficiente, con il misurino -sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori-. L’inflazione si abbassa ma le famiglie non se ne accorgono. I prezzi, infatti, restano allo stello livello lunare di giugno, sia per l’indice generale che per i prodotti alimentari" (vedi EFA News). 

Per avvalorare la tesi secondo cui al ritorno dalle vacanze ci aspetta l'ennesima stangata, l'Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat dell’inflazione di luglio stilando le top ten dei rincari dei beni e servizi, sia su base mensile che annua. Non solo: l'organizzazione dei consumatori ha stilato anche la classifica delle città con i maggiori rialzi per quanto riguarda i servizi di ristorazione.

Per la top 30 annua dei beni di largo consumo maggiormente colpiti dai rincari, al primo posto troviamo sempre lo zucchero con un incremento del 47,3% su luglio 2022. Al secondo posto l’olio di oliva con +30,6%, al terzo posto il gas del mercato libero, con un astronomico +28,3%, a fronte invece di un crollo del prezzo del gas del mercato tutelato del 34,6%, oltreché a fronte di una riduzione del prezzo del gas nei mercati all’ingrosso.

Passiamo alle citttà che tornranno dalle vacanze più "bastonate" di prima. Per quanto riguarda i servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari al 6%, la città più cara è Viterbo dove i ristoranti rincarano del 14,5% su luglio 2022. Al secondo posto Brindisi (+12,1%), al terzo Benevento (+11,2%). Seguono Belluno, Cosenza, Messina e Olbia-Tempio (tutte a +8,5%), Trieste (+8,1%) e Massa-Carrara (+8%). Chiude la top ten Siena con +7,9%,

I ristoratori più virtuosi, invece, si trovano a Trapani e Caserta (ambedue a +2,1%), seguiti da quelli di Terni (+2,7%) e Cremona (+2,9%).

A livello regionale, infine, è la Puglia ad avere i ristoranti più rincarati con +7,5% su luglio 2022, battuta solo dalla provincia autonoma di Bolzano con ù+7,6%. Medaglia d’argento per il Trentino con +7%, al terzo posto il Friuli Venezia Giulia con +6,7%. 

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EFA News - European Food Agency
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