Attacco russo al porto di Izmail: 13 mila tonnellate di grano distrutte
Raid nella notte: Putin teme la firma di un accordo tra Ucraina e Romania per il transito dei cereali negli scali del Danubio
Droni russi hanno colpito nella notte impianti cerealicoli ucraini nel porto di Izmail, sul Danubio, in quello che un alto funzionario ha detto essere un "tentativo sistematico di Mosca di impedire a Kiev di esportare grano nel mondo". Il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov ha dichiarato che la "capacità di esportazione del porto è stata ridotta del 15%" e che "13.000 tonnellate di grano sono state distrutte".
Anche le strutture per il grano nella regione di Odessa, sul Mar Nero, sono state prese di mira nell'ottava ondata di attacchi alle infrastrutture portuali ucraine da quando, il mese scorso, la Russia ha abbandonato l'accordo mediato dalle Nazioni Unite che consentiva a Kiev di spedire il grano attraverso il Mar Nero (vedi EFA News).
Non è un caso che i russi abbiano attaccato il porto sul Danubio: il fiume, infatti, è diventato la via principale per l'esportazione di grano dell'Ucraina dopo il fallimento dell'accordo di luglio, che avrebbe dovuto contribuire ad affrontare una crisi alimentare globale: Izmail è il principale porto interno dell'Ucraina attraverso il Danubio dalla Romania. è già stato attaccato con 15 droni russi a fine luglio, insieme all'altro porto di Reni, sempre sul Danubio, al confine tra l'oblast di Odessa e la Romania (vedi EFA News).
"Oltre 13.000 tonnellate di grano sono state distrutte dalla Russia a seguito dell'attacco al porto di Izmail - conferma oggi Kubrakov con un messaggio sull'app Telegram-. Diversi terminali e magazzini di grano privati sono stati danneggiati, così come le infrastrutture di carico".
Il governatore di Odessa, Oleh Kiper, ha dichiarato che l'attacco è durato tre ore e che l'aviazione ucraina ha distrutto nove droni russi. "Purtroppo sono stati colpiti i complessi di produzione e di trasbordo dove è scoppiato un incendio -aggiunge Kiper in un messaggio su Telegram-. I danni includono strutture di stoccaggio del grano. Le difese aeree ucraine hanno dichiarato più tardi di aver abbattuto 11 dei 20 droni lanciati dalla Russia durante la notte.
Kubrakov ha detto che il grano distrutto era destinato all'Egitto e alla Romania: secondo il vice primo ministro ucraino, un totale di 270.000 tonnellate di grano sono state distrutte negli attacchi da quando la Russia ha abbandonato l'accordo sul grano del Mar Nero.
"Solo questa notte, la capacità di esportazione del porto di Izmail è stata ridotta del 15% -ribadisce Kubrakov-. La Russia sta sistematicamente colpendo i silos e i magazzini di grano per bloccare le esportazioni agricole".
L'esercito ucraino ha pubblicato delle fotografie che mostrano cumuli di grano distrutto all'ìnterno di una struttura di stoccaggio andata in fiamme. La Russia non ha commentato gli attacchi ma incolpa l'Ucraina e i suoi alleati occidentali per il fallimento dell'accordo sul grano del Mar Nero.
I porti ucraini sul Danubio rappresentavano circa un quarto delle esportazioni di grano dell'Ucraina prima che la Russia si tirasse fuori dall'accordo per fornire un passaggio sicuro per l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero a luglio.
Non è un caso, come disevamo all'inizio, che la Russia abbia attaccato di nuovo lo sotccaggoiop di gramo proprio a Izmail: i russi, infatti, sono sempre più preouccpati del possibile accordo sul grano che potrebbe essere firmato tra Ucraina e Romania. Secondo alcune indiscrezioni, addirittura, sarebbe già stata firmata l'intesa tra i funzionari dell'Ucraina e della Romania: l'accordo permetterebbe a Kiev di far transitare i suoi cereali attraverso il territorio del suo vicino. Diverse fonti giornalistiche hanno riferito che circa il 60% dei cereali ucraini sarà trasportato attraverso la Romania.
Un'intesa che, comunque, è nell'aria da qualche tempo dopo che, pochi giorni fa il presidente rumeno Klaus Iohannis ha promesso di raddoppiare la capacità di transito mensile di grano ucraino portandola da 2 a 4 milioni di tonnellate al mese (vedi EFA News).
La Romania è diventata il terzo partner commerciale dell'Ucraina in Europa, secondo quanto dichiarato dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal e dal primo ministro rumeno Marcel Ciolacu durante un briefing congiunto a Bucarest.
"Particolare attenzione nella nostra cooperazione con la Romania è rivolta allo sviluppo dei porti del Danubio e delle rotte commerciali del Mar Nero -conferma Shmyhal-. Speriamo che le consultazioni di esperti e il lavoro congiunto ci consentano di eliminare le misure restrittive sulle esportazioni di cereali ucraini dopo il 15 settembre. Questo è importante per la nostra economia e per la sicurezza alimentare globale".
EFA News - European Food Agency