Lungo le spiagge del Veneto, l'emergenza granchio blu è ai massimi storici: bisogna intervenire al più presto, affinché il disastro in corso non assesti un colpo letale alla pesca nella Regione. Incontrando i pescatori a Porto di Pila (Rovigo), il governatore veneto Luca Zaia ha ricordato che la Regione ha già dichiarato lo stato di calamità lo scorso 24 luglio, mentre l'8 agosto è stata la prima regione a chiedere lo stato di emergenza.

"È chiara l'emergenza - ha commentato Zaia - e spero che venga dichiarata quanto prima per poter dare una mano ai pescatori che rappresentano il 39% della produzione nazionale di vongole con 52mila quintali all'anno, e che quest'anno avrà un dato negativo: sarà meno 80-90% di produzione perché se li mangia tutti il granchio blu". Lo smaltimento degli esemplari di crostaceo alloctono, ha sottolineato il governatore, "è un problema grosso perché al di là della piccola quantità per il consumo umano, il resto deve essere smaltito. Dall'inizio dell'anno a oggi sono state catturate 450 tonnellate di granchio blu".

Zaia ha poi ricordato che la specie "quando non trova cibo diventa cannibale, ma dall'altro lato mangia vongole adulte, mangia le micro-vongole seminate, cozze, ostriche, poi rompe le reti delle nasse, entra e mangia orate e branzini eventualmente catturati. Questo è veramente un cataclisma, va capito a livello nazionale perché questo distrugge un comparto produttivo e distrugge identitariamente il nostro territorio".

Quanto alla possibilità di sussidi e ammortizzatori sociali per i pescatori, Zaia ha detto: "Se riusciremo ad ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza, potremo avere una serie di misure per gli ammortizzatori sociali, aiuti e deroghe nei pagamenti finché la situazione torna a ristabilizzarsi. Certo - ha concluso - è che siamo molto preoccupati".