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CLARA MOSCHINI

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Nidec chiude 5 stabilimenti e accentra tutto in Friuli

Il piano contro la crisi dell'elettrodomestico prevede lo stop agli impianti tra Veneto ed Emilia Romagna

Chiusura di 5 stabilimenti tra Veneto ed Emilia Romagna e concentrazione delle produzioni in Friuli Venezia Giulia. È questo il piano di Nidec Acim (Commercial and Industrial Motors division), la divisione specializzata nella componentistica per l’elettrodomestico della multinazionale giapponese che ha il proprio headquarters a Pordenone. Il primo dei 5 siti è appena stato chiuso: è lo stabilimento padovano di Fire, altra azienda del gruppo. Complessivamente la fabbrica dà lavoro a 35 addetti di cui tre hanno accettato il trasferimento in Friuli mentre per gli altri si è aperta la mobilità. Dei restanti 4 stabilimenti, il maggiore ha circa 150 dipendenti, gli altri hanno tra i 50 e i 100 addetti, per una forza lavoro complessiva di 450 persone. 

La scelta della società, dicono, ha valore industriale perché concentra in un un’unica sede produzioni con volumi modesti, anche se per segmenti di mercato diversi. A Pordenone si producono motori per lavatrici, a Padova pompe per piscine e motori per elettrodomestici professionali. A venire dismessi, inoltre, sono i siti in cui l’azienda opera con contratti di locazione mentre in Friuli Nidec ha, oltre alla sede direzionale, anche la proprietà dello stabilimento produttivo che, negli anni boom, accoglieva circa 1.200 addetti, contro gli attuali 200.

Nidec, primo fornitore di motori di Electrolux, risente ovviamente della progressiva contrazione del mercato che sta penalizzando la multinazionale svedese e, in generale, il settore dell’elettrodomestico: l'azienda giapponese, non a caso, sta facendo massiccio ricorso alla cassa integrazione per gestire il calo degli ordini (vedi EFA News).

Al tavolo del confronto con il sindacato, Nidec ha posto anche il tema salari che, a Pordenone, si attesta su livelli più elevati rispetto alla media di settore, frutto dell'antica tradizione contrattuale del gruppo Electrolux-Zanussi. La stima è di un 8%/9% in più rispetto al contratto di riferimento, che il colosso giapponese oggi vorrebbe ridiscutere. 

La seconda condizione è la possibilità di accedere a forme di sostegno da parte della Regione Friuli Venezia Giulia che potrebbe avere interesse a consolidare la presenza a Pordenone di un gruppo da oltre 300 milioni di Euro di ricavi. Gruppo che, già ora, ha insediato proprio nel Friuli occidentale il proprio quartier generale europeo, e che trasferirebbe sempre qui le operazioni industriali oggi sparse a Nordest e, pare, anche in Europa.

fc - 33785

EFA News - European Food Agency
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