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CLARA MOSCHINI

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Imola: nasce il bosco Clai

Il pagro-parco didattico su 62mila mq, a seguito di un importante intervento di riforestazione

Un grande polmone verde che regalerà nuovo ossigeno, benessere e momenti di formazione, sport e cultura all’intero territorio di Imola. Clai, realtà agroalimentare di Imola che opera a livello nazionale e internazionale nel comparto salumi e delle carni fresche suine e bovine, ha deciso di dar vita a un importante intervento di riforestazione che si estenderà su 62.000 metri quadrati sopra i quali sono stati messi a dimora 3.140 piante, alberi e arbusti autoctoni ad alto valore ambientale.

Il progetto di rimboschimento permanente sorgerà nella frazione rurale di Sasso Morelli e rappresenterà, insieme con la settecentesca Villa La Babina, centro direzionale della Cooperativa, e al suo storico Parco, la “porta d’ingresso” dell’intero sistema aziendale. 
“Una nuova tappa di un percorso di crescita continua e in piena sostenibilità – spiega il presidente Clai Giovanni Bettini –. Imola potrà godere di altri 62mila metri quadrati di verde e bellezza". Nel corso del tempo, come sottolineato dal presidente Bettini, l’obiettivo è dunque trasformare l’intero complesso di Villa La Babina (rappresentato dalla Villa, dal Giardino e dalla campagna circostante che comprende il nuovo Bosco) in un agro-parco didattico, con percorsi tematici differenziati per gli studenti; consolidando in questo modo il proficuo rapporto con le scuole e le università, in perfetta continuità con l’impegno che da diverso tempo viene portato avanti e condiviso con i diversi stakeholder.

E proprio a proposito di università, va sottolineato che il progetto di questa nuova infrastruttura verde è stato studiato e realizzato dai tecnici agrari Clai con la collaborazione scientifica del Distal, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna. In prossimità di Villa La Babina è stata messa a dimora una siepe arbustiva mista con 1.850 piante di azzeruolo, ginestra, frangola, sommacco, ligustro e corniolo, in modo da realizzare un corridoio verde che si colleghi al filare di farnie secolari, già presenti, e che si immetta poi nell’area obiettivo del progetto di riforestazione. Il nuovo bosco sarà invece reso ancora più suggestivo e familiare al tempo stesso grazie alla presenza di specie autoctone come frassini, carpini, aceri e olmi. A definirne i contorni dei campi saranno invece filari di farnie e pioppo nero. In totale gli alberi ad alto fusto messi a dimora sono pari a 1.290.

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EFA News - European Food Agency
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