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CLARA MOSCHINI

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Pomodoro e basilico: Barilla punta su "filiera corta"

Il 100% delle confezioni di salse, sughi e pesti è progettato per il riciclo

Luglio e agosto sono ormai finiti, ma non si ferma la raccolta dei pomodori e basilico per la produzione di sughi, salse e pesti di Barilla, che, assieme alla pasta, garantiscono quasi il 60% del fatturato del Gruppo di Parma che di questo settore è leader in Italia e in Europa continentale. E proprio vicino Parma, nello stabilimento di Rubbiano, si concentra la produzione di sughi e pesti Barilla. Che risponde con qualità e sostenibilità alla richiesta, crescente, di sughi e salse pronte. Secondo l’ultimo Rapporto Coop, l’acquisto di questi prodotti è infatti aumentato del +52,3% e il settore, dati Iri, vale ormai 1,1 miliardi di euro.A Rubbiano, in piena Food Valley, vengono trasformati ogni anno l’equivalente di oltre 60 mila tonnellate di pomodoro e 6.700 di basilico, coltivati in Italia e anche nei campi a pochi chilometri dal sughificio.

Ma come vengono selezionate queste materie prime? Cosa le caratterizza? La risposta è nella purpose del Gruppo che guida le scelte di business e di tutte le sue filiere strategiche: “La gioia del cibo per una vita migliore”. “Per noi di Barilla l’attenzione alle materie prime è fondamentale per portare nelle case degli italiani, e non solo, il buon cibo. Solo con ingredienti di qualità si può avere cibo di qualità”, afferma Cesare Ronchi, direttore Acquisti Materie Prime del Gruppo Barilla. “Oggi la sostenibilità è fondamentale per garantire anche la qualità organolettica delle materie prime, in questo caso il basilico e il pomodoro. Già dalla fase di coltivazione si deve prestare attenzione al pianeta, i campi agricoli e le persone. Per questo usiamo solo ingredienti che rispecchino i nostri valori. E a questo nostro modo di fare impresa, aggiungiamo poi il saper fare nel trasformare il pomodoro e il basilico in sughi, pesti e salse, amati e apprezzati in tutto il mondo”.

Pomodoro e basilico utilizzati da Barilla si contraddistinguono per la loro origine italiana, per la profonda integrazione con gli agricoltori del territorio (nel 2023 sono 19 le aziende agricole che collaborano con Barilla nella filiera del basilico) e per l’alta specializzazione e competenza nelle tecnologie di trasformazione del sughificio di Rubbiano, dove questi ingredienti vengono lavorati replicando su larga scala i principi di una grande cucina di casa. Una cucina sostenibile: per il basilico è nata la Carta del Basilico, un disciplinare per la coltivazione sostenibile, mentre per i pomodori Barilla si impegna ad acquistare esclusivamente quelli con certificazione di buone praticole agricole. E il 100% delle confezioni di salse, sughi e pesti è progettato per il riciclo.

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EFA News - European Food Agency
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