La Bulgaria è il primo dei cinque Paesi dell'Est a defilarsi dalle misure restrittive nei confronti del grano ucraino. Una mossa non troppo a sorpresa (leggi notizia EFA News), comunque destinata a sparigliare le carte negli equilibri economico-commerciali europei in questo tempo di guerra. La notizia è stata riportata nel pomeriggio dalla Tv nazionale bulgara. Secondo quanto riferito, il parlamento di Sofia ha votato l'abrogazione al divieto di importazione di cereali e altre merci dall'Ucraina, con 124 voti favorevoli e 69 contrari.

L'adesione bulgara al blocco dei Paesi protezionisti era stata disposta lo scorso maggio, con il benestare della Commissione Europea, che aveva permesso il divieto di importazione anche a Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Secondo l'emittente statale ucraina Suspilne, il ministro dell'Agricoltura bulgaro Kyryll Vatiev ha affermato che il controllo sull'import di prodotti ucraini sarà rafforzato in quanto non soddisfano gli standard Ue.

Il primo a commentare - rallegrandosi - la notizia arrivata da Sofia è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Sono grato alla Bulgaria per la sua decisione di non prorogare le restrizioni sulle esportazioni agricole dell’Ucraina dopo il 15 settembre.
Ringrazio il primo ministro Nikolai Denkov e la sua squadra, nonché i parlamentari bulgari che hanno sostenuto questa mossa. La Bulgaria costituisce un esempio di vera solidarietà", scrive Zelensky su X.