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CLARA MOSCHINI

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Spreco alimentare: giovani molto più spreconi degli anziani

Uno studio di Smartway smentisce i luoghi comuni. I ragazzi, comunque, sono desiderosi di informarsi

Un terzo del cibo prodotto sul pianeta viene buttato via senza essere consumato. In Italia, il 2022 è stato l’anno all’insegna dello spreco alimentare (fonte: rapporto 2021-2022 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability), con circa 595,3 grammi di cibo buttati a persona a settimana, il 15% in più rispetto al 2021, dovuto principalmente alla ripresa della vita sociale dopo il periodo di convivenza con il virus. Smartway, che supporta i distributori nella lotta contro lo spreco alimentare, e l’istituto OpinionWay hanno interrogato un campione italiano per la prima volta per decifrare i comportamenti e capire meglio le loro abitudini in termini di consumo e di spreco alimentare.

Indubbiamente, i risultati sottolineano una grande attenzione da parte degli italiani agli sprechi alimentari. L’inflazione attuale si collega anche ai risultati mettendo in avanti una richiesta ben chiara da parte del popolo italiano, che richiede fortemente maggiori sconti sui prodotti con una data di scadenza vicina. Tuttavia, questo studio mina un’idea generalmente accettata: i giovani, spesso considerati sensibili e portabandiera delle tematiche ambientali, alla fine si rivelano meno preoccupati e più dispendiosi, buttando via molto più cibo degli anziani. Si evidenzia una popolazione giovane meno provvedente e meno organizzata, rispetto ai senior, che butta via molto cibo in relazione a una data di scadenza vicina o passata. Eppure, lo studio mette in risalto che i giovani sono consapevoli di poter migliorare e chiedono maggiori informazioni sui passi da fare per ridurre gli sprechi.

Il 97% degli italiani dichiara prestare attenzione agli sprechi alimentari, di cui il 62% molta attenzione. Tra i 18/24 anni si butta fino a 4 volte di più rispetto ai 65enni e oltre. Per esempio, il 47% tra i 18-24 anni butta la frutta almeno una volta al mese, contro il 22% per i 65enni e oltre. Il ratio è ancora più forte per i prodotti secchi, il 33% contro l’8% o per i latticini (42% vs 11%). Il 75% dei 18-24 anni butta almeno 1 prodotto ogni mese contro il 41% dei 65enni e oltre, allo stesso modo, tra i 65enni sono il 14% a buttare almeno 5 prodotti ogni mese contro il 38% per i più giovani. I maschi hanno una frequenza degli sprechi più alta delle donne, il 38% dei maschi butta più frequentemente il pane rispetto al 24% delle donne.

Il 59% butta almeno un tipo di prodotto ogni mese, principalmente la frutta (37%), la verdura (37%), piatti avanzati (32%). 1 italiano su 10 dichiara di non buttare mai i prodotti (9%). I senior sono il doppio ad affermare la stessa cosa (17%). Il 46% butta un prodotto perché ha un cattivo odore o aspetto, il 33% per la data di scadenza ed il 31% perché il prodotto è rovinato e non ispira fiducia.

L’88% degli italiani guarda sempre la data di scadenza prima dell’acquisto. Il 32% dei 65enni e oltre butta un prodotto perché la data di scadenza è vicina o passata contro il 52% tra i 18-24 anni. Per i 18-24 anni, solo 7/10 (71%) verificano la data di scadenza prima dell’acquisto, contro 9/10 per i più anziani (89%). 1 giovane su 2 (tra i 18-24 anni) butta spesso i prodotti prima che la data di scadenza sia passata, 2 volte di più rispetto ai senior (27%) e molto di più della media nazionale (32%).

Il 90% degli italiani chiede alle insegne di proporre più sconti sui prodotti vicini alla scadenza (il 79% tra i 18-24 anni contro il 94% dei 65enni e oltre). Il 34% dei 18-24 anni vuole essere informato sui gesti da adottare per ridurre lo spreco alimentare, contro il 16% dei senior.

In allegato a questa EFA News lo studio integrale di Smartway.

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EFA News - European Food Agency
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