C'eravamo tanto a(r)mati: con queste parole si potrebbe sintetizzare il deterioramento improvviso delle relazioni diplomatiche Varsavia-Kiev. Fino a pochi mesi fa, la Polonia era stata il più solido alleato dell'Ucraina in funzione anti-russa, nonché il Paese più generoso nell'accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra. Il contenzioso sul grano ha radicalmente cambiato le carte in tavola e la situazione sembra ora destinata a precipitare dopo la decisione del governo polacco di continuare a vietare le importazioni anche senza la "benedizione" dell'Unione Europea. Una scelta analoga a quelle dei governi slovacco e ungherese.

Rispondendo all'ostilità commerciale di Varsavia, Bratislava e Budapest, Kiev ha intentato una causa presso la World Trade Organisation (Wto) contro i tre Paesi confinanti. "È di fondamentale importanza per noi dimostrare che i singoli Stati membri non possono vietare le importazioni di prodotti ucraini", ha dichiarato il ministro dell'Economia ucraino Yulia Svyrydenko in un comunicato. "Per questo motivo stiamo intentando una causa contro di loro".

Nel frattempo, secondo quanto riferisce The Guardian, una nave da carico che trasporta grano ha lasciato il porto ucraino di Chornomorsk sul Mar Nero per la prima volta dopo la sospensione dell’accordo decisa da Mosca il 17 luglio scorso. Il mese scorso Kiev aveva annunciato un “corridoio umanitario” nel Mar Nero per aggirare il blocco di fatto dopo la fine dell'accordo che consentiva all'Ucraina di esportare i propri cereali.

Di seguito, il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov ha confermato che la nave da carico Resilient Africa, con a bordo 3000 tonnellate di grano ha lasciato il porto di Chornomorsk e si sta dirigendo verso il Bosforo, come riferisce Rbc-Ucraina.