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CLARA MOSCHINI

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Ucraina: Varsavia gela Kiev: niente più armi e nemmeno grano

Il premier Morawiecki motiva la decisione con la necessità del Paese di difendere la propria sicurezza

I ministri dell'Agricoltura dei due Paesi slavi, tuttavia, non disperano di trovare un nuovo accordo

Dopo la fine delle restrizioni all'import cerealicolo dall'Ucraina, disposto dalla Commissione Europea (leggi notizia EFA News), i cinque Paesi dell'Est, che avevano sottoscritto il blocco, iniziano ad operare in autonomia. Nella delicata transizione, irrompe, tuttavia, la decisione presa dal governo polacco, di non fornire più armi a Kiev. L'opzione non è "pacifista" ma, secondo il premier Mateusz Morawiecki, motivata dall'esigenza del Paese di difendere il proprio territorio con armi più moderne. In precedenza, Varsavia aveva inviato all'esercito ucraino 320 carri armati dell’era sovietica e 14 aerei da combattimento MiG-29.

Secondo quanto riferito dai meda polacchi, Morawiecki si era detto fermamente convinto che la Polonia stesse aiutando l'Ucraina a sconfiggere il "barbaro russo" mantenendo un hub militare, ma non avrebbe accettato che i mercati polacchi fossero destabilizzati dalle importazioni di grano.

Le esportazioni di armi verso l'Ucraina, in realtà, non si fermeranno del tutto poiché il produttore polacco Pgz invierà nei prossimi mesi circa 60 armi di artiglieria Krab. Il portavoce del governo Piotr Muller ha poi chiarito che verranno consegnate solo le forniture di munizioni e armamenti concordate in precedenza, comprese quelle derivanti dai contratti firmati con l'Ucraina.

Quanto al grano, il governo polacco ha confermato che il divieto resterà in vigore e che "un reclamo davanti all'Omc non ci impressiona" (leggi notizia EFA News). Morawiecki ha affermato che aumenteranno il numero di prodotti vietati provenienti da Kiev se l’Ucraina dovesse intensificare la disputa sul grano.

Del resto, lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nei giorni scorsi aveva gettato benzina sul fuoco, denunciando le spinte protezionistiche della Polonia e di altri Paesi dell'Est, colpevoli - a suo dire - di aver messo in scena la solidarietà “in un teatro politico, creando un thriller dal grano”. Varsavia aveva quindi definito le parole di Zelensky "ingiustificate nei confronti della Polonia, che ha sostenuto l'Ucraina fin dai primi giorni di guerra".

Chi invece si sta prodigando per un accordo sono i ministri dell'Agricoltura dei due Paesi slavi: Robert Telus (Polonia) e Mykola Solskyi (Ucraina) hanno avuto oggi un colloquio telefonico. Telus ha riferito che le sue parti hanno concordato di cercare una soluzione nell'interesse di entrambi. I due ministri discuteranno la questione "nei prossimi giorni", riferiscono dal governo ucraino. Nel frattempo, i due esecutivi "mantengono "relazioni strette e costruttive", viene rassicurato. "I successivi negoziati si svolgeranno nei prossimi giorni, durante i quali verranno discusse le questioni preparate da entrambe le parti", si legge in un comunicato del ministero dell'Agricoltura ucraino.

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EFA News - European Food Agency
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