Pesca. Lollobrigida: "Nostra filiera tra le più sicure ma Ue voleva farne a meno"
Il titolare Masaf sottolinea la necessità di una buona 'narrazione' del nostro patrimonio ittico
"È fondamentale raccontare la pesca, che non solo permette di avere un buon prodotto sulle nostre tavole, ma rappresenta il nostro mare, la difficile vita dei pescatori e della filiera ittica: un mondo fatto di tanti uomini e donne, al tempo stesso moderno e legato alle tradizioni. Dobbiamo utilizzare tutti i canali di promozione per proteggere e valorizzare quei settori che possono garantire cibo di altissima qualità, proveniente sia dal mare sia dalla terra". Così il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo questa mattina alla presentazione, che si è tenuta al Masaf della nuova stagione di Linea Blu Discovery.
Il programma nasce dalla collaborazione tra Rai, TvCom e Federpesca, con il contributo del ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, nell'ambito del programma nazionale triennale della pesca e acquacoltura della Direzione Generale delle Pesca Marittima e dell'acquacoltura. Presenti il presidente Federpesca Francesca Biondo, il comandante generale del Corpo della Guardia Costiera Nicola Carlone, il direttore Day Time Rai Angelo Mellone e i conduttori del programma Fabio Gallo e Giulia Capocchi.
"Bisogna spiegare a tutti i cittadini perché il nostro pesce vale di più e, qualche volta, costa di più. Quali sono le sue potenzialità e i suoi benefici. La nostra è una delle filiere più sicure in assoluto, grazie anche ai controlli effettuati dalla nostra Guardia Costiera. Sono tutti elementi che danno un senso corretto di quello che è il rapporto tra la nostra economia e il mondo della pesca, che, spesso in Europa, è stato invece raccontato come nemico dell'ambiente", ha continuato il ministro.
"Per decenni abbiamo vissuto di strane certezze, come quella secondo cui potevamo privarci delle produzioni. L'Europa ha pensato se ne potesse fare a meno perché si comprava tutto a meno costo, utilizzando filiere molto lunghe. Il problema lo abbiamo visto tutti con la guerra in Ucraina: se ti affidi a sistemi diversi dai tuoi, paghi meno all'inizio ma poi rischi di dover spendere di più. Per questo abbiamo sempre preferito la sovranità alimentare come processo di affermazione di alcune filiere", ha aggiunto Lollobrigida.
"L'agricoltura, l'allevamento e la pesca sono funzionali alla buona gestione dell'ambiente. Bisogna invertire il concetto che fino ad adesso è stato considerato un dogma: i nostri pescatori non sono nemici della natura ma bio-regolatori, che aiutano a far crescere una specie debole che deve essere implementata ma possono anche ridurla, in caso di una situazione di abbondanza imprevista, come sta avvenendo con il granchio blu", ha concluso il ministro.
EFA News - European Food Agency