Patata Sila Igp: perdita del 15-20% e campagna ritardata di un mese
L'instabilità climatica penalizza il raccolto dell'indicazione geografica calabrese
Un'altra indicazione geografica la cui produzione è in crisi è la Patata della Sila Igp. "Sulle varietà più precoci si conferma una perdita tra il 15-20%", conferma Albino Carli, direttore della O.P. Consorzio Produttori Patate Associati Soc. Coop. Agricola, principale riferimento commerciale della Patata della Sila. “Come tutte le zone vocate stiamo risentendo dei ritardi causati da una semina tardiva; il brutto tempo di maggio e giugno ci ha impedito di procedere con le operazioni e abbiamo posticipato di un mese. Per questo motivo la campagna è iniziata a ridosso di ottobre con un mese pieno di ritardo”, spiega Carli.
Gli inconvenienti si sono manifestati, nonostante l'area silana sia "tra gli areali meno colpiti dal maltempo", in ogni caso, prosegue il direttore del Consorzio, si spera "in un recupero produttivo delle varietà più tardive che ancora sono in piena vegetazione". La recente instabilità climatica ha "pesantemente influenzato le coltivazioni, a riprova che è sempre più difficile fare previsioni e che troppo spesso occorre navigare a vista”.
“Dalle prime scavature il prodotto è ottimo e sarà il mezzo per compensare il calo produttivo generale. Per fortuna non abbiamo avuto problemi con ferretti e altre avversità come la peronospora - sottolinea Carli -. Le raccolte, tempo permettendo, si protrarranno sino a novembre e cercheremo di rispondere in modo efficiente alle richieste del mercato”.
Un'attività che tiene accesa la speranza è il progetto delle patate dolci italiane con oltre 80 ettari coltivati nell’areale dell’Isola di Capo Rizzuto: "C’è un interesse crescente da parte dei consumatori rispetto ad un prodotto che ha caratteristiche qualitative straordinarie che lo rendono un alimento altamente salutare suggerito nelle diete ipocaloriche dalla maggior parte dei nutrizionisti", conclude a riguardo Carli.
EFA News - European Food Agency