PepsiCo conferma le previsioni di crescita
Ricavi +6,7% nel trimestre, fatturato organico annuale stimato al 10%
"Siamo soddisfatti della nostra performance. Data la forza delle nostre attività e la continua attenzione ainiziative di gestione olistica dei costi, prevediamo che il nostro utile per azione per l'intero anno 2023 aumenterà del 13%, dal +12% previsto in precedenza". Così parlò il presidente e ceo di PepsciCo Ramon Laguarta, secondo cui "il nostro fatturato organico per l'intero 2023 è previsto aumenti del 10%".
La trimestrale del gigante beverage ha evidenziato per il terzo trimestre ricavi in rialzo del 6,7% a 23,4 miliardi di dollari. L'utile rettificato di 2,25 dollari per azione ha superato le aspettative degli analisti che erano di 2,15 dollari: PepsiCo ha previsto per l'anno fiscale 2023 un utile core per azione di 7,54 dollari, in aumento rispetto ai 7,47 dollari precedenti, mantenendo le previsioni di crescita del fatturato organico annuale al 10%.
Quello che rende la tirmestrale interessante è che, in base ai numeri, PepsiCo ha dichiarato di aver pianificato "modesti" aumenti dei prezzi per il prossimo anno. Questo, dicono dalla multinazionale beverage, grazie alla tenuta della domanda nonostante i molteplici aumenti che hanno spinto il colosso degli snack e delle bevande ad alzare per la terza volta consecutiva le previsioni sugli utili per il 2023.
"Nel corso del prossimo anno ci sarà un modesto livello di aumento dei prezzi", ha sottolineato il direttore finanziario Hugh Johnston. I prezzi medi sono aumentati dell'11% nel trimestre conclusosi il 9 settembre, mentre il volume organico è diminuito del 2,5%.
Un margine di profitto che dà a PepsiCo la possibilità di mantenere i prezzi invariati o forse anche di ridurli: è chiaro, però, che nel breve termine l'azienda non è arrivata al punto di sentire la necessità di ridurre drasticamente i prezzi, secondo gli analisti. PepsiCo e la rivale Coca-Cola hanno beneficiato del (quasi) dominio del mercato globale delle bevande gassate, ma anche della spesa dei consumatori attenti ai costi per prodotti dsi altri marchi classificati come "lussi accessibili".
Secondo il cfo Johnston, l'azienda "non vede ancora alcun impatto" dalla popolarità dei farmaci per la perdita di peso che potrebbero alterare i modelli di consumo. Un evento che, invece, sta preoccupando parecchio le aiznede farmaceutiche e anche quelle del food: l'aumento della domanda di tali farmaci, tra cui Wegovy e Ozempic, ha suscitato preoccupazioni per il probabile impatto sulle vendite delle principali aziende di alimenti confezionati (leggi EFA News).
Pochi giorni fa un altro gigante come Nestlé ha vissuto una seduta da paura in Borsa a Zurigo proprio a causa di questa eventualità. Il titolo ha toccato i inimi da due anni, per colpa è del possibile impatto del farmaco Wegovy di Novo Nordisk su alimentari come quelli distribuiti da Nestlé. Secondo gli investitori, il prodotto potrebbe avere impatti non indifferenti sulla spesa alimentare, riducendola drasticamente per prodotti come quelli della multinazionale dolciaria.
"Riteniamo che le nostre attività possano continuare a registrare buoni risultati nei prossimi anni, con la normalizzazione della crescita delle categorie poiché abbiamo effettuato numerosi investimenti nei nostri marchi, capacità produttiva, sistemi di go-to-market, supply chain, tecnologia e persone -conclude Laguarta- Pertanto, prevediamo che il nostro fatturato organico per l'intero 2024, la crescita organica dei ricavi e degli eps si collocherà nella parte alta dei nostri obiettivi a lungo termine mentre avanziamo verso la nostra visione di diventare il leader globale nel settore delle bevande e alimenti convenienti vincendo con pep+".
EFA News - European Food Agency