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CLARA MOSCHINI

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Feed Economy: un giro d'affari di quasi 130 mld euro

Quasi 900mila aziende coinvolte nel settore. Tutti i numeri del rapporto Assalzoo/Nomisma

La Feed Economy italiana vale circa 130 miliardi di euro (127,5 per la precisione) e coinvolge oltre 891mila aziende. Sono questi i numeri più rilevanti che emergono da uno studio Nomisma. Il dato è la risultanza della somma tra il giro d’affari: della componente agricola dedicata all’alimentazione animale, che con circa 20 miliardi rappresenta il 35% del totale; della produzione alimentare legata alla zootecnica, che con circa 51 miliardi di valore rappresenta il 39% della produzione complessiva; cui si aggiunge la spesa alimentare degli italiani, altri 57 miliardi circa, vale a dire circa il 38% del totale.

Questa è la prima fotografia della Feed economy che mostra l’enorme portata del settore e che è ancora tuttavia incompleta. Il report economico realizzato da Nomisma, è stato promosso da Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), in collaborazione con l’ente di ricerca indipendente Nomisma, e presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica). È ora intenzione di Assalzoo di avanti con questo lavoro, includendo nei successivi report anche altre attività che completano l’indotto della filiera: la logistica alimentare, i macchinari e soprattutto i servizi al consumo, come ristorazione, mense, bar e turismo eno-gastronomico.

“L’industria mangimistica è un anello essenziale delle filiere zootecniche nazionali e contribuisce in misura decisiva alle performance economiche dell’indotto agro-alimentare che include: fase agricola, allevamento, industria chimico-farmaceutica, trasformazione alimentare, mercato nazionale ed estero”, evidenzia Ersilia Di Tullio, responsabile Nomisma del report. “Questo ampio aggregato - identificato come Feed Economy - comprende un articolato tessuto produttivo ed esprime rilevanti valori economici”.

“Era un’idea sulla quale in Associazione lavoravamo da tempo”, rileva Lea Pallaroni, direttore generale Assalzoo. “Era per noi importante riuscire – prosegue – a trovare la chiave per veder finalmente riconosciuto il ruolo essenziale, ma spesso lontano, che svolge la mangimistica nel comparto alimentare. Questo report è un primo passo in questa direzione. Negli anni a venire proseguiremo su questa strada, definendo in maniera ancora più ampia e inclusiva il valore della Feed economy”.

“Ho letto con grande interesse il report. E guardo con estremo interesse a questa categoria di Feed Economy che permette di identificare e, allo stesso tempo, valorizzare l’immenso patrimonio italiano della zootecnia, troppo spesso oggetto di attacchi ideologici e pretestuosi”, ha dichiarato il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare, che è intervenuto alla presentazione del report, portando anche i saluti del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.

“La Feed economy è un settore centrale dell’alimentare italiano - afferma Michele Liverini, vicepresidente Assalzoo - il report lo dice chiaramente. Quella agro-zootecnico-alimentare è una filiera fondamentale in termini di valore, di produzione e di occupazione nel panorama produttivo, economico e sociale del nostro Paese. Un settore troppo spesso sottovalutato, o addirittura denigrato, nonostante sia determinante per garantire un bene comune come la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, e che attraverso i suoi prodotti rappresenta una componente fondamentale della dieta tipica del nostro Paese conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Il nostro studio - conclude Liverini - vuole contribuire a fare prendere coscienza a tutti, politici, Istituzioni, stakeholder, media e opinione pubblica di quale sia l’importanza di questo settore, perché ne venga riconosciuto il ruolo e ne vengano ascoltate le esigenze nell’interesse generale del sistema Paese".

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