Anche oltreoceano, lo scontro tra produttori agricoli e governo inizia a farsi acceso. Accade in Canada, dove la Canadian Federation of Agriculture (Cfa) ha lanciato un appello ai membri del Senato federale, affinché votino contro gli emendamenti al disegno di legge C-234. La bozza normativa prevede la modifica della legge vigente sull'inquinamento da gas serra, andando a rimuovere "il riscaldamento e il raffreddamento di fienili e serre" dalle attività che sarebbero esentate dalla tassa sul carbonio.

“Gli agricoltori sono amministratori della terra impegnati a garantire la salute a lungo termine dell’ambiente canadese, ma anche a fornire prodotti alimentari e agricoli a prezzi accessibili ai canadesi e al mondo", ha affermato il presidente della Cfa Keith Currie. "L'emendamento proposto mostra che esiste una reale disconnessione tra l’impatto della carbon tax sugli agricoltori e la nostra capacità di investire nella sostenibilità e nella produttività aziendale”.

Gli agricoltori canadesi argomentano quindi di non disporre di fonti energetiche alternative rispetto al propano o al gas naturale. Ulteriori oneri come quelli previsti dal disegno di legge C-234 rischiano di mettere il settore di fronte a un paradosso: “Il controllo della temperatura diventerà sempre più importante e ad alta intensità energetica man mano che il clima continua a cambiare - osserva Currie -. Ciò è essenziale per la salute sia degli animali che delle piante. È fondamentale che gli agricoltori non siano ulteriormente gravati dalle attività che intraprendono per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, un onere finanziario che ironicamente li costringe a concentrarsi sul soddisfacimento dei bisogni finanziari a breve termine piuttosto che su iniziative di sostenibilità a lungo termine”.