Ecomondo /4. Gattoni (Cib): "Accelerare riforme per moltiplicare energia pulita"
L'obiettivo è produrre 8 mld mc di biometano e 3200 gwh/anno di energia elettrica da biogas entro il 2030
Il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) presentato alla Commissione europea prevede un ambizioso percorso per il settore del biogas e biometano agricolo. Secondo l'aggiornamento del Piano, ora al vaglio di Bruxelles, l’Italia deve raggiungere una produzione di 6 miliardi di mc di biometano al 2030 ma, in linea con il lavoro avviato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e seguendo le finalità espresse dal REPowerEu, le potenzialità del settore nel nostro Paese potrebbero essere maggiori, con un potenziale di sviluppo del biometano anche di 8 miliardi di Smc al 2030 a cui affiancare un potenziale di prosecuzione della produzione elettrica da biogas pari a 3.200 GWh/anno. E’ lo scenario presentato dal Consorzio Italiano Biogas (Cib) nel corso dell’iniziativa “Il contributo della digestione anaerobica in ambito agricolo agli obiettivi del Pniec” che si è tenuta oggi pomeriggio presso l’Area forum Cib all’interno della Fiera di Ecomondo.
In questi mesi per il settore del biogas e del biometano agricolo si sta definendo un nuovo tracciato che accresce il ruolo dell’agricoltura come attore strategico per affrontare le crisi in corso: energetica, climatica ed economica. Nuove sfide che richiedono nuove azioni e dove il contributo del settore primario è di fondamentale importanza. Al centro dei lavori le traiettorie di sviluppo del settore contenute all’interno del Pniec, alla luce delle misure avviate con il Pnrr e la direzione intrapresa in sede europea con il REPowerEu per la produzione di 35 miliardi di mc di biometano in Europa entro il 2030, il doppio di quanto in precedenza previsto nel pacchetto Fit-for-55. Restano, tuttavia, ancora aperti diversi nodi.
"La riforma del Pniec proietta uno scenario positivo di sviluppo per il nostro settore, confermando il ruolo dell'agricoltura nel percorso di decarbonizzazione del Paese dopo una prima versione del Piano che prefigurava al ribasso il contributo delle bioenergie. Le sfide degli ultimi anni e il lavoro svolto dalle nostre aziende agricole, invece, hanno dato la giusta prospettiva al settore grazie al percorso avviato in Italia con il Pnrr e in sede europea con il REPowerEu", ha dichiarato il presidente del Cib, Piero Gattoni. "Ora serve accelerare con le riforme, velocizzare e ridurre i costi di connessione alla rete del trasporto e della distribuzione gas, agire con urgenza sulle infrastrutture e sul sistema regolatorio. Primi significativi segnali che, insieme a una politica di programmazione che guardi al 2030, permettano al settore di mettere in cantiere gli investimenti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati", ha commentato Gattoni.
Nel corso dell’incontro è intervenuto Giovanni Perrella, Segreteria tecnica Dipartimento Energia del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) che ha sottolineato le potenzialità del settore: “L’Italia è tra i grandi produttori di biometano in Europa: entro la fine dell’anno, tutti gli impianti avviati con il Decreto 2 marzo 2018 dovrebbero entrare in esercizio, offrendo un contributo importante ai target espressi anche con l’aggiornamento del Pniec al 2030”. Perrella ha evidenziato il ruolo forte del settore per la decarbonizzazione dell’economia e in particolare dei trasporti, evidenziando in conclusione che “per raggiungere gli ambiziosi obiettivi è necessario l'utilizzo di tutte le tecnologie esistenti e lo sfruttamento delle potenzialità offerte, garantendo il principio di neutralità tecnologica”.
Ha partecipato all’iniziativa anche Federico Mandolini, del Gse che ha ricordato che ad oggi sono 72 gli impianti biometano in funzione con il Decreto 2 marzo 2018, con una prevalenza maggiore nel Nord Italia. Mandolini ha in seguito dato una panoramica dei primi bandi Pnrr del nuovo Decreto biometano, partiti quest’anno: “Con la prima procedura competitiva, sono state presentate 72 richieste e ammesse 60 con una prevalenza importante del settore agricolo, per impianti di nuova costruzione. Guardiamo con interesse ai prossimi bandi, anche alla luce delle recenti misure approvate con il Dl Asset che ha previsto un aumento delle tariffe in funzione dell’andamento dell’inflazione”.
In questo contesto, conclude Gattoni, “è importante il contributo del settore agricolo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione ecologica. L'adeguamento all'inflazione degli incentivi per i prossimi bandi biometano va nella giusta direzione ma sarà anche necessario intervenire sugli impianti in esercizio attraverso strumenti per garantire flessibilità e non creare tensioni competitive rispetto ai diversi meccanismi di incentivo. Allo stesso modo, siamo ancora in attesa che Arera definisca urgentemente il valore del prezzo minimo garantito per gli impianti biogas che producono energia elettrica rinnovabile alla fine del periodo di incentivazione. Si tratta di misure indispensabili e prioritarie per il settore per mettere a disposizione degli operatori un quadro organico e permettere quindi lo sviluppo delle iniziative e la certezza degli investimenti sul territorio”.
EFA News - European Food Agency