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CLARA MOSCHINI

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Ripristino natura: trovato accordo a Bruxelles

Negoziatori indicano i parametri tecnici e fissano il raggiungimento del 90% dell'obiettivo entro il 2050

I negoziatori dell'Europarlamento e del Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul "ripristino della natura". Il disegno di legge europeo fissa l'obiettivo da parte degli Stati membri per un ripristino di almeno il 20% delle superfici terrestri e marittime su tutto il territorio dell'Ue entro il 2050. Per raggiungere questi obiettivi, i paesi dell’Ue devono ripristinare a buone condizioni almeno il 30% dei tipi di habitat coperti dalla nuova legge entro il 2030, aumentando al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.

Gli Stati membri dovranno adottare, attraverso un processo aperto, trasparente e inclusivo, dei piani nazionali di ripristino che dettaglino come intendono raggiungere questi obiettivi. In linea con la posizione del Parlamento Europeo, i paesi membri dovrebbero dare priorità alle aree situate nei siti Natura 2000 fino al 2030. I colegislatori hanno inoltre concordato che una volta che un’area ha raggiunto una buona condizione, i paesi dell’Ue dovranno mirare a garantire che non si deteriori in modo significativo.

Per ripristinare la natura nei terreni utilizzati dal settore agricolo, i paesi dell’UE dovranno attuare misure che mirino a raggiungere, entro la fine del 2030 e successivamente ogni sei anni, una tendenza positiva in due dei tre seguenti indicatori:
- grassland butterfly index
- quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità
- stock di carbonio organico nei suoli minerali coltivati.

Il ripristino delle torbiere drenate è una delle misure più efficaci in termini di costi per ridurre le emissioni nel settore agricolo e migliorare la biodiversità. I paesi dell’Ue devono pertanto attuare misure di ripristino dei suoli organici ad uso agricolo che costituiscono torbiere drenate su almeno il 30% di tali aree entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 (almeno un terzo dovrà essere riumidificato ribagnato) e del 50% entro il 2050 (almeno un terzo dovrà essere ribagnato), ma la ribagnatura rimarrà volontaria per gli agricoltori e i proprietari terrieri privati.

I paesi dell’Ue devono inoltre invertire il declino delle popolazioni di impollinatori al più tardi entro il 2030 e raggiungere successivamente una tendenza all’aumento misurata almeno ogni sei anni.

Entro il 2030, i paesi dell’Ue dovranno attuare misure con l’obiettivo di raggiungere un trend positivo in diversi indicatori degli ecosistemi forestali. Allo stesso tempo, nell’UE dovranno essere piantati altri tre miliardi di alberi e almeno 25.000 km di fiumi dovranno essere ripristinati e trasformati in fiumi a corso libero.

I paesi dell’Ue dovranno inoltre garantire che entro il 2030 non vi sia alcuna perdita netta nell’area nazionale totale di spazi verdi urbani e di copertura arborea urbana nelle aree degli ecosistemi urbani rispetto al 2021. Dopo il 2030 dovranno aumentare questa percentuale, con progressi misurati ogni sei anni.

Entro dodici mesi dall’entrata in vigore del presente regolamento, la Commissione dovrà valutare eventuali divari tra le esigenze finanziarie per il ripristino e i finanziamenti disponibili dell’Ue e cercare soluzioni per colmare un divario se ne trova uno.
I negoziatori hanno inoltre concordato un freno di emergenza, come richiesto dal Parlamento, in modo che gli obiettivi per gli ecosistemi agricoli possano essere sospesi in circostanze eccezionali se creano gravi conseguenze a livello dell’Ue sulla disponibilità di terreni necessari per garantire una produzione agricola sufficiente per il consumo alimentare dell’Ue.

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EFA News - European Food Agency
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