Filiera Futura e I3P lanciano per la viticoltura hi-tech
Via libera al programma di open innovation Terra&Tech per il settore vitivinicolo italiano
Filiera Futura e I3P lanciano Terra&Tech, il programma di Open Innovation per il settore vitivinicolo italiano. L’iniziativa, presentata a Milano, coinvolgerà i produttori di vino e le startup innovative: l’obiettivo è quello di individuare le migliori soluzioni tecnologiche da mettere al servizio delle vigne di tutta Italia.
Ascoltare i viticoltori e i loro bisogni di innovazione in vigna, in cantina e nel marketing ma anche ricercare le più promettenti soluzioni tecnologiche con cui rispondere alle necessità pratiche e supportare i produttori nell’adottarle efficacemente sul campo. Sono questi i principi cardine di Terra&Tech, il primo programma nazionale di Open Innovation rivolto al settore vitivinicolo del Paese. Nei mesi a venire il progetto si articolerà in una serie di attività a stretto contatto con la filiera produttiva del vino per catalizzare nuovi incontri fruttuosi tra la tradizione enoica e l’innovazione tecnologica.
L’iniziativa è organizzata e promossa da Filiera Futura, associazione che lavora in tutta Italia per innovare e valorizzare il settore agroalimentare a cui aderiscono fondazioni di origine bancaria, atenei e enti di categoria. Filiera Futura è affiancata nel progetto da I3P, incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, che supporta la nascita e lo sviluppo di startup innovative con elevata intensità tecnologica e potenzialità di crescita anche attraverso progetti di Open Innovation.
Il primo obiettivo di Terra&Tech è quello di individuare le esigenze presenti nel mondo vitivinicolo, confrontandosi direttamente con gli attori principali della filiera: una volta raccolte le criticità e i fabbisogni concreti manifestati dai protagonisti del settore, verrà lanciata una call for startup su misura, iniziativa fondamentale per coinvolgere le realtà imprenditoriali innovative capaci di implementare soluzioni adeguate alle necessità emerse nel confronto con i produttori.
Le giovani imprese giocano, infatti, un ruolo sempre più cruciale a livello nazionale, anche in relazione al Pnrr e alle politiche comunitarie: un settore tradizionale e radicato come quello enologico, perlomeno in Italia, non può che beneficiare dell'innovazione introdotta da startup e pmi che sviluppano soluzioni tecnologiche avanzate per la competitività dell’intero comparto.
Le tecnologie di ultima generazione, come l'Internet of Things e l'analisi dei big data, consentono una gestione più efficiente delle vigne, riducendo gli impatti ambientali: sono fattori abilitanti, inoltre, nel miglioramento della tracciabilità dei prodotti, rafforzando ulteriormente la reputazione del vino italiano.
“Il comparto enologico italiano gode di una forte reputazione di alta qualità e trasversalità, con esportazioni che mantengono una quota di mercato significativa e un movimento che si sta impegnando sempre più verso produzioni sostenibili sotto ogni aspetto -sottolinea Francesco Cappello, presidente di Filiera Futura e vicepresidente di Fondazione CRC-. L'innovazione tecnologica si incastona in questo contesto come un’opportunità che è fondamentale cogliere, anche in ottica pionieristica, al fine di consolidare una posizione di forza a livello globale".
“Il ruolo del nostro incubatore -aggiunge Giuseppe Scellato, presidente di I3P- è quello di creare un ponte tra il mondo delle startup innovative e il comparto nazionale del vino, favorendo il trasferimento delle tecnologie più all’avanguardia e la loro sperimentazione concreta sul campo. L’obiettivo ultimo del programma è garantire una maggiore capacità di innovazione per la filiera del settore vitivinicolo e favorire un ulteriore sviluppo del business enologico, ispirato ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.”
EFA News - European Food Agency