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CLARA MOSCHINI

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Birra/2. L'impegno della filiera italiana per l'inclusione

La percezione del "gender gap" si rafforza tra i giovani e, in particolare, tra i millennials

Le evidenze emerse dall'indagine del Cib di AssoBirra (leggi notizia EFA News) sono un punto di partenza e non di arrivo. Emergono infatti, ancora alcuni pregiudizi, ad esempio nell’identificare il target a cui la birra sembra più adatta: il 57% degli intervistati la ritiene una bevanda che si addice maggiormente agli uomini e solo il 43% pensa che sia più adatta alle donne. Un “gender gap” che si rafforza nella percezione da parte della Gen X (58% vs 39%) ma che coinvolge anche Gen Z (55% vs 41%) e Millennials (59% vs 42%). Alcune differenze emergono anche per quanto concerne le fasce di età: per la Gen Z la birra è infatti più adatta agli individui dai 25 ai 44 anni, per Millenials e Gen X il target si allarga invece ai soggetti fino ai 54 anni.

Rendere la filiera sempre più inclusiva è un percorso inevitabilmente subordinato all’impegno dei player del comparto. In questa direzione, sono diverse le iniziative che secondo gli intervistati le aziende e i produttori di birra potrebbero intraprendere. Tra queste, la più importante è garantire un’informazione trasparente sui processi di produzione e sulla provenienza degli ingredienti, dimostrando un impegno per la qualità e la responsabilità (50%). O ancora, offrire una sempre più vasta gamma di birre (senza glutine, a bassa gradazione alcolica, a basso contenuto di zuccheri) per rispondere a esigenze nutrizionali specifiche (48%), così come porre impegno nella sostenibilità ambientale e sociale (44%), proporre programmi educativi sulla birra e sul processo di produzione per sensibilizzare i consumatori sulla varietà di birre e sulle tradizioni birrarie di tutto il mondo (39%), organizzare eventi e serate tematiche dedicate al tema della diversità (38%).

La sensibilità crescente degli amanti della birra verso le tematiche Dei permea sempre più l’intera industria a livello europeo, grazie anche e soprattutto all’impegno concreto e decennale messo in campo in questa direzione dai Brewers of Europe, l'organizzazione più rappresentativa dell'industria birraria in Europa, portavoce degli interessi comuni di oltre 10mila birrifici e il cui scopo è quello di promuovere il ruolo positivo della birra e del settore birrario in Europa.

A fare il punto sui principali traguardi e obiettivi futuri della filiera birraria europea in materia di “Diversity & Inclusion” è Mathieu Schneider, Project Director dei Brewers of Europe: “La diversità è uno dei punti di forza della birra, che si riflette nella vasta gamma di ingredienti e processi di produzione. Nessun'altra bevanda alcolica offre una tale varietà di scelte: riflettere questa peculiarità attraverso politiche Dei rispettose favorisce l'inclusione e l'apprezzamento della birra da parte di un pubblico più ampio, promuovendo di conseguenza socializzazione e benessere. Per l'industria birraria, la Dei diventa un acceleratore di crescita e di benessere per la birra, i birrifici e le persone”.

Approfondendo progetti e iniziative nel concreto, Schneider racconta: “Un esempio è l’iniziativa ‘Proud to be Clear’, un impegno lanciato nel 2015 e che in meno di tre anni ha portato a risultati notevoli: nell’ottobre 2022, infatti, circa il 95% delle birre vendute in lattina e in bottiglia riportavano gli ingredienti nelle etichette e l’88% di queste anche indicazioni sull’energia utilizzata, in conformità con la normativa europea. I Brewers of Europe hanno inoltre mobilitato tutto il settore con iniziative che hanno coinvolto esperti in seminari e conferenze, oltre ad aver sviluppato una piattaforma web pensata come hub per raccogliere le pratiche più significative adottate dai produttori di birra europei e dai partner della filiera. Le tematiche Dei continueranno ad essere una priorità e saranno infatti un punto centrale dei nostri prossimi eventi di punta, come il Congresso EBC e il Brewers Forum 2024”.

A conclusione, il direttore generale di Assobirra, Andrea Bagnolini commenta: “AssoBirra è fortemente impegnata a promuovere la diversità e l'inclusione nella filiera birraria italiana, seguendo la strada tracciata dai Brewers of Europe. Crediamo, infatti, nell’importanza di un settore sempre più inclusivo, in cui la diversità sia un valore accolto e condiviso. Le aziende associate hanno da anni fatto proprio questo impegno, operando a livello sistematico a 360 gradi, mentre come Associazione abbiamo creato nell’ultimo anno un gruppo di lavoro dedicato a queste tematiche, con l’obiettivo di ragionare insieme su azioni concrete da mettere in campo per promuovere un settore sempre più aperto, equo ed inclusivo”.

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EFA News - European Food Agency
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