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CLARA MOSCHINI

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Approvato accordo libero scambio UE/Nuova Zelanda

Coldiretti: "Bene la tutela delle Ig, ma resta molto da fare: falso made in Italy vale 120 mld"

Il Parlamento europeo ha approvato pochi giorni fa l'accordo di libero scambio tra Ue e Nuova Zelanda, grazie al quel verranno eliminati il 100% dei dazi neozelandesi sulle esportazioni UE e il 98,5% dei dazi dell'UE sulle importazioni, dopo sette anni.

L'accordo salvaguarda tutte le indicazioni geografiche (IG) dell'UE per i vini e le bevande spiritose insieme a un elenco di 163 rinomate IG dell'UE.

I contingenti tariffari previsti dall'accordo, ad esempio sulla carne bovina e su diversi prodotti lattiero-caseari, proteggeranno i prodotti agricoli sensibili dell'UE. Descritto dai deputati come un accordo "gold standard", è il primo dell'UE a includere impegni esecutivi che rispettano quanto stabilito dall'accordo di Parigi e delle norme fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). 

Gli scambi bilaterali di merci tra l'UE e la Nuova Zelanda hanno raggiunto i 9,1 miliardi di EUR nel 2022, e l'UE risulta essere il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda. Gli scambi commerciali tra la Nuova Zelanda e l'UE dovrebbero aumentare del 30%, secondo i dati forniti dalla Commissione europea. Secondo le stesse proiezioni, i flussi di investimenti dell'UE in Nuova Zelanda potrebbero aumentare di oltre l'80%.

Dopo 5 anni di di negoziati, resta ora il passaggio (scontato) dell'approvazione dei vari governi, po l’accordo entrerà in vigore probabilmente entro la metà del 2024.

Positivo il commento della Coldiretti, che evidenzia però le lacune dell'accordo. "Stop all’uso dei termini Prosecco, Gorgonzola e Grappa entro i prossimi cinque anni da parte dei produttori della Nuova Zelanda che invece potranno continuare ad utilizzare il termine "Parmesan" per i prodotti di imitazione del Parmigiano Reggiano e Grana Padano ma anche denominazioni composte, quali Aceto balsamico, Mozzarella di Bufala, Prosciutto, che vengono considerati nomi generici e perciò utilizzati liberamente senza che ciò comporti illecita evocazione", spiega una nota, 

"L’impegno per la protezione dei vini è un passo importante con i falsi in bottiglia che – continua la Coldiretti - ogni anno nel mondo sottraggono un miliardo di euro al vero vino Made in Italy con il Prosecco che è il più copiato del pianeta. Molto resta tuttavia da fare a livello internazionale dove il falso made in Italy a tavola - precisa la Coldiretti - vale 120 miliardi, il doppio del valore delle esportazioni, con la produzione di Parmesan, Regianito, Parmesao and company che hanno addirittura superato quella dei prodotti originali. Per questo – conclude la Coldiretti - è importante l’impegno per promuovere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco con la mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy che offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani nel mondo dove le esportazioni potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine".

red - 36246

EFA News - European Food Agency
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