Emissioni allevamenti: negoziatori Ue trovano accordo
Misure escluse per bovini, leggero inasprimento per suini e pollame
Lollobrigida: "Sistema Italia vince ancora"
Sulla transizione verde applicata agli impianti agroindustriali, i negoziatori del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (Ied) e della direttiva sulle discariche di rifiuti e sul nuovo regolamento sul portale delle emissioni industriali.
"Le nuove norme introducono l'obbligo di stabilire i livelli di emissioni più rigorosi ottenibili e spingeranno gli impianti industriali a concentrarsi maggiormente sull’efficienza e sul riutilizzo di energia, acqua e materiali, oltre a promuovere l’uso di sostanze chimiche più sicure, meno tossiche o non tossiche nei processi industriali, attraverso obiettivi di emissione o di prestazione ambientale", si legge in una nota dell'Europarlamento.
Per combattere la scarsità idrica, gli obiettivi di prestazione ambientale diventeranno obbligatori per il consumo d'acqua. Per quanto riguarda i rifiuti, l'efficienza delle risorse, l'efficienza energetica e l'uso delle materie prime, tali obiettivi rientreranno in un intervallo mentre per le nuove tecniche gli obiettivi saranno indicativi. I colegislatori hanno convenuto di estendere la Ied anche agli impianti dell'industria estrattiva e ai grandi impianti di produzione di batterie.
I colegislatori concordano di estendere le misure Ied agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame (Lsu). Sono escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico e all'aperto per un periodo significativo di tempo nell'anno. Per il pollame, si applicherebbe agli allevamenti con galline ovaiole con più di 300 unità di bestiame adulto (Uba) e agli allevamenti con polli da carne con più di 280 Uba. Per le aziende che allevano sia suini che pollame il limite sarà di 380 Lsu.
La Commissione aveva originariamente proposto una soglia di 150 Lsu per tutto il bestiame, compresi i bovini. I colegislatori hanno convenuto di incaricare la Commissione di riesaminare, entro il 31 dicembre 2026, la necessità di un'azione dell'Ue per affrontare le emissioni derivanti dall'allevamento di bestiame, compreso quello bovino, nonché una clausola di reciprocità per garantire che i produttori al di fuori dell'Ue soddisfino requisiti simili alle norme Ue quando si esporta nell’Ue.
Dopo il voto, il relatore Radan Kanev (Ppe, Bulgaria), ha dichiarato: “Sono soddisfatto del risultato complessivo poiché il Parlamento ha difeso i punti più importanti del suo mandato, tra cui la riduzione significativa delle emissioni senza creare ulteriore burocrazia per le industrie e gli agricoltori, nonché il livello delle sanzioni per le aziende inadempienti”.
Da parte sua, sui propri profili social, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha così commentato l'accordo: "Il Parlamento europeo boccia l'equiparazione tra emissioni industriali e allevamenti. Il sistema Italia vince ancora. A testa alta in Europa al fianco degli allevatori italiani".
EFA News - European Food Agency