Granchio blu, i pescatori vogliono lo stato di emergenza
"La pesca nella zona è finita" dice a EFA News il presidente del Consorzio di Scardovari
Il Governo ha respinto la richiesta di stato di emergenza per il granchio blu, scatenando l'ira dei pescatori delle zone colpite dalla piaga del crostaceo. Ieri si è tenuta a Porto Tolle (Rovigo) un’assemblea pubblica per parlare di quello che da mesi sta accadendo a causa del granchio blu.
L’incontro, tenutosi allo stadio Cavallari, è stato indetto dal Consorzio pescatori del Polesine di Scardovari e il Consorzio Unitario Novellame di Goro con le Cooperative e i Comuni di Porto Tolle, Goro e Comacchio, insieme al Comitato Tecnico Interregionale sull’emergenza granchio blu nell’area del Delta del Po.
"Per il momento non è stato riconosciuto lo stato di emergenza che chiediamo da tempo - spiega a EFAnews Luigino Marchesini presidente del Consorzio pescatori di Scardovari-. Lo abbiamo richiesto ancora perché ormai la pesca nella zona di Porto Tolle è finita. Prodotto non ce n'è più, i pescatori sono senza reddito: per questo abbiamo indicato la necessità di attivare lo stato di emergenza. Ci servono aiuti: sospensione dei mutui, sospensione dei contributi previdenziali, piano di gestione della cattura. Questo, per riportare il più possibile alla normalità la situazione. Ma servono anche ammortizzatori sociali per le partite Iva che altrimenti non avrebbero nessun tipo di aiuto".
Sul posto, alla manifestazione di Porto Tolle era presente il presidente della Provincia di Ferrara Gianni Michele Padovani, la sindaca di Goro Marika Bugnoli e quella di Codigoro Alice Zanardi, il sindaco di Comacchio Cristian Bertarelli e quello di e Lagosanto Pierluigi Negri. Dal ministero dell'Agricoltura, sono andati a Porto Tolle Stefano Scalera, capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell'ippica e il direttore generale Francesco Saverio Abate. "Hanno detto che si impegnano a riferire al ministero e che sentiranno anche l'Ue -sottolinea Marchesini-. Ci sentiremo presto, speriamo. Oppure andremo a Roma, non è un problema andare a Roma per noi".
Sono circa 40 mila i pescatori provenienti dalla Regione Emilia Romagna che dal Veneto che hanno partecipato alla manifestazione. Per tutti il coro è uno solo: vogliamo lo stato di calamità naturale. La richiesta, a quanto pare, non è stata ascoltata. Gli allevatori di vongole sono pronti a tutto.
EFA News - European Food Agency