Negli Usa, le elezioni si terranno tra undici mesi esatti (5 novembre 2024) e il presidente uscente Joe Biden rischia di scivolare non su una buccia di banana ma su un hamburger. E' infatti il carovita alimentare a preoccupare notevolmente gli americani. Nemmeno i fast food, simbolo globale del consumismo low cost a stelle strisce rimangono immuni dal flagello dell'inflazione.

Un menù di hamburger, patatine e soda può costare anche 18 dollari (circa 16,60 euro), con un aumento del 15% rispetto all'avvio dell'amministrazione Biden,, nel gennaio 2021. A lamentarlo, è il quotidiano New York Post, secondo il quale il fenomeno è frutto "della dolorosa e persistente inflazione provocata dalle terribili politiche economiche di Biden", tutte incentrate su una massiccia spesa pubblica.

Nella campagna elettorale, che a gennaio, con le primarie, entrerà nel vivo, ha fatto irruzione un video diventato virale su TikTok. Risale a un anno fa, tuttavia l'incalcolabile numero di condivisioni dà l'idea di quanto attuale sia il problema. Nel video, un ragazzo dell'Idaho mostra tutto il suo rammarico per aver aver pagato 16,10 dollari un menù a base di hamburger. "Capisco che c'è la crisi dei posti di lavoro, aumento delle paghe e altre cose, ma... 16 dollari? E' folle", dice il giovane.

Può un semplice post su TikTok diventare determinante per un risultato elettorale? Secondo la Cnn - emittente da sempre schierata a sinistra - sì. Lo sfogo del giovane idahoiano è stato ripreso da molte testate di destra e ora rischia di essere "un problema per i democratici". Effettivamente, negli Usa, i fast food sono frequentati per lo più da una clientela a basso reddito, quella che, tradizionalmente vota democratico. Se a lamentarsi inizia ad essere quel tipo elettorato (a maggior ragione i giovani), per il presidente uscente è più che un campanello d'allarme.