Roma batte Parigi: Centrale del Latte torna al Comune capitolino
La francese Lactalis, che l'aveva ereditata da Parmalat, ha ceduto il 75%: si chiude un contenzioso ventennale
La Centrale del Latte torna a casa. Dopo 27 anni di permanenza tra le mani del colosso francese Lactalis, come anticipato da EFA News, l'azienda ritorna al Comune di Roma. La multinazionale transalpina ha controllato, attraverso Parmalat, lo stabilimento dove si produce “il latte dei romani” che adesso torna in mano italiana affidato alla guida operativa di Fabio Massimo Pallottini, già presidente di Italmercati (Rete italiana dei mercati ortofrutticoli e ittici all’ingrosso) e direttore generale del Car, il Centro Agroalimentare di Roma.
Dal 2024, dunque, Lactalis, il colosso d’oltralpe che attraverso Parmalat per quasi trent’anni ha gestito la produzione del latte di Roma, lascerà il sito di via Fondi di Monastero. La società francese, da anni in contenzioso con il Campidoglio, dopo la sentenza della Corte d’Appello ha già restituito le quote di maggioranza, ossia il 75% che il Comune ha aggiunto al 6,7% già detenuto.
Si chiude così una vicenda giudiziaria che ha attraversato tre decenni. Nel 1998 la maggioranza della Centrale del Latte di Roma venne ceduta per 80 miliardi di lire alla Cirio di Sergio Cragnotti che, nonostante una clausola di vendita lo vietasse a causa della bancarotta, si trovò costretto a cedere il gruppo alla Parmalat di Calisto Tanzi. Il Comune incassò la penale di 15 miliardi di lire ma anche la diffida della Ariete Fattoria Latte Sano che chiese una nuova gara. Si aprì così la lunga battaglia giudiziaria. A maggio 2022, Parmalat ha perso il ricorso in appello contro la sentenza che aveva annullato l'acquisto del 75% della Centrale del Latte di Roma risalente al 1999, condannando a restituirla al Comune pagando pure 65 milioni di Euro (leggi EFA News).
La nomina di Pallottini, di fatto, mette la parola fine alla querelle lunga 27 anni per la quale ancora oggi rimane appeso in Cassazione un ultimo ricorso di Lactalis. Nell’attesa che si pronunci l’Alta corte, l’iter giudiziario sembra aver preso una strada chiara riconoscendo la violazione del patto e quindi obbligando i francesi a riconsegnare le azioni nelle mani del Comune di Roma.
In questo modo il Campidoglio è tornato ad essere l’azionista di maggioranza della Centrale in un consiglio di amministrazione dove siedono anche i produttori di latte, riuniti nella cooperativa Finlatte.
Proprio quello dei produttori è uno dei temi centrali che si aprono sul futuro così come sulla sopravvivenza dell’impianto. I prezzi di acquisto del latte sono ai minimi storici anche se la Centrale applica ancora tariffe più elevate rispetto a quanto accade in molte regioni del Nord.
E dal 2024 sarà azzerata la produzione dei marchi Parmalat e l'impianto dovrà camminare sulle sue gambe: la speranza è che la Centrale non finisca nel triste teatrino delle altre sgangherate municipalizzate romane, come Ama e Atac.
EFA News - European Food Agency