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Illycaffè: un "sogno" lungo 90 anni

L'azienda triestina celebra il suo anniversario annunciando ingenti investimenti per 270 mln euro

Il presidente Andrea Illy e l'ad Cristina Scocchia puntano tutto su agricoltura rigenerativa, innovazione digitale e transizione ecologica

90 anni e non sentirli. Così potrebbe sintetizzarsi lo spirito dell'anniversario celebrato oggi a Trieste da illycaffé, presente con il suo marchio di caffè in 240 Paesi al mondo, confermandosi un'eccellenza italiana non solo per la qualità del prodotto ma per la credibilità dell'innovazione tecnico-scientifica e per la ricchezza dell'indotto creato.

La grande festa per la storica azienda triestina si è celebrata proprio presso quella che dal 1965 è la sede centrale di una delle poche vere multinazionali italiane. Un'impresa che è senz'altro una "azienda familiare" ma connotata da una "conduzione professionale". Lo ha detto durante l'evento celebrativo Andrea Illy, presidente e terza generazione della company fondata da suo nonno Francesco Illy (1892-1956), emigrato di origini rumene a Trieste, all'interno degli immensi confini dell'allora Impero Asburgico. Fu proprio il fondatore a parlare apertamente del suo sogno di "offrire il miglior caffè del mondo". 

"Siamo un modello di stakehokder company e siamo diventati anche benefit corporation, certificati secondo i più rigorosi standard delle B-Corp", ha proseguito Illy, ricordando che, quella da lui presieduta è una delle "aziende più etiche al mondo", nonché "modello di world class organization".

Una delle sfide attuali, ha ricordato Illy, è quella del cambiamento climatico, che minaccia il restringimento delle superfici coltivate a caffè, tuttavia, in questo senso, l'azienda sta puntando fortemente sull'"agricoltura rigenerativa", che già tuttora "permette di avere un modello sostenibile, consumando meno acqua e meno suolo. Questa pratica ci consente prodotti più sani - prosegue il presidente del gruppo triestino - e non si fa uso di agrochimica. Oggi più del 70% degli agricoltori che ci vendono il caffè usa queste pratiche rigenerative. E i loro caffè sono deliziosi!".

Da parte sua, l'amministratore delegato di illycaffé, Cristina Scocchia, ha ricordato quanto l'azienda - pur essendo fortemente improntata da decenni all'export - rimanga fortemente improntata sulla città d'origine, Trieste, generando un formidabile indotto, non solo in termini di economia ma anche come "polo scientifico" e "concentrato di conoscenze e comunicazioni efficaci".

"Questa azienda è la prima realtà privata della città", ha ricordato l'ad di illycaffè. "Vendiamo il nostro caffè in 140 Paesi del mondo, di cui il 33% in Italia. Diamo lavoro [a Trieste, ndr] a oltre 800 persone, con un indotto da 15 milioni di euro l’anno. Vogliamo distinguerci per qualità e sostenibilità", ha aggiunto Scocchia ricordando l'applicazione dei "principi dell’economia circolare e rigenerativa. Paghiamo un prezzo più alto a questi produttori perché ci offrono caffè verde di grande qualità". Ultimo ma non ultimo: l'obiettivo ambizioso ma necessario di "diventare 'carbon free' nel 2033".

Nel 2024, ha proseguito la dirigente, è previsto un investimento industriale di 270 milioni di euro (la metà dei quali destinati alla sede produttiva centrale di Trieste), destinati in particolare alla "crescita digitale" e alla "transizione ecologica". "Abbiamo consolidato la nostra presenza a livello globale. Chiodiamo 2023 con crescita a doppia cifra, aumenta anche l’utile netto. La posizione finanziaria netta sarà pure in miglioramento", ha detto Scocchia, concludendo: "Chiudiamo il 2023 con ottimismo".

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EFA News - European Food Agency
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