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CLARA MOSCHINI

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Come sarà il 2024, economicamente parlando?

Un'analisi di Capital Group traccia un quadro "contrastante" per le principali economie mondiali

È un "quadro contrastante" per la crescita globale quello che si presenta agli occhi degli esperti nel 2024. Lo sottolinea l'analisi di Jared Franz, economista di Capital Group secondo cui, "sotto il peso di un'inflazione elevata e di alti tassi d'interesse", le principali economie mondiali stanno seguendo tracciati divergenti. 

"La sorprendente capacità di ripresa di Stati Uniti, Giappone e India -sottolinea Franz- contribuisce a rafforzare le prospettive economiche globali per il 2024, mentre i continui segnali di debolezza in Europa e Cina smorzano le aspettative per il nuovo anno". Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, inoltre, "nel 2024 la crescita globale sarà in media del 2,9%, in leggero calo rispetto al 3% del 2023". 

Gli Stati Uniti, inutile dirlo, danno prova di forza. "La resistenza osservata in particolare nell'economia statunitense -dice l'economista- è stata davvero notevole, se si considera l'aumento dei prezzi al consumo e l'aggressività con cui la Federal Reserve ha alzato i tassi d'interesse", contribuendo ad alleviare alcune delle preoccupazioni su un'imminente recessione, che non si può escludere del tutto, "ma il cui rischio ci sembra sostanzialmente diminuito". 

Le altre due maggiori economie del mondo, cioè Europa e Cina, peseranno sulla crescita globale, sostengono gli esperti, "poiché entrambe sono alle prese con uno scenario sempre più difficile per il commercio e con le crescenti tensioni geopolitiche". La Germania, cioè la più grande economia europea, "è già entrata in recessione a causa di un forte rallentamento dell'attività manifatturiera e del calo della domanda da parte della Cina, il suo principale partner commerciale". 

Al contempo, i 20 membri della Zona Euro e il Regno Unito "sono in fase di rallentamento e potrebbero ritrovarsi in seria difficoltà se i prezzi dell'energia continueranno ad aumentare vertiginosamente come negli ultimi due anni". Lo shock energetico e l'incremento dei tassi d'interesse, infatti, si ripercuotono sull'indebolimento dell'attività industriale. Questa dinamica è stata aggravata dal continuo rallentamento dell'economia cinese: di conseguenza, aggiunge Franz, "molte aziende europee si ritrovano ferme e con i magazzini pieni". 

Passando alle previsioni vere e proprie, l'economista specifica che "pur prevedendo un rilancio dell'economia europea nel 2024, riteniamo che si tratterà verosimilmente di una ripresa poco incisiva". Sebbene i tassi d'interesse elevati incidano in modo diverso sulle economie, spiega l'esperto, "le probabilità di un netto calo dei tassi stanno diminuendo: ciò significa che un ritorno a breve a un periodo di tassi prossimi allo zero è molto improbabile. Siamo ottimisti sul fatto che i consumatori continueranno a sostenere l'economia, anche se i tassi rimarranno elevati per un lungo periodo". 

Non da ultimo anche perché, dicono gli addetti ai lavori, "le retribuzioni e il valore degli immobili abitativi restano superiori ai livelli pre-pandemici, il che contribuisce ad alimentare la spesa dei consumatori". 

Infine, sempre per quanto riguarda il 2024, Franz sostiene che "i rendimenti dei Treasury a 10 anni possano rimanere a livelli considerati normali prima della crisi finanziaria globale e si muoveranno in un intervallo compreso fra il 3,5% e il 5,5%". Alla faccia della "vecchia normalità", sottolinea l'esperto: ripercorrendo, infatti, la storia fino al 1870, per circa il 61% delle volte i tassi si sono mantenuti prevalentemente in un range del 3% e 6%. "Sebbene la ripresa dei tassi possa gravare sui mercati finanziari, gli investitori si adegueranno al nuovo contesto", conclude l'economista.

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EFA News - European Food Agency
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